Violenza di genere, i fondi stanziati e gli aiuti disponibili. Il pacchetto di interventi triennale inserito nella Legge di Bilancio 2024 vale 135 milioni di euro. Contiene misure di contrasto alla violenza di genere spalmate su tre annualità, ovvero 43,5 milioni nel 2024, 46 milioni nel 2025 e 45,8 milioni nel 2026. In particolare è stato rifinanziato il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, istituito presso la presidenza del Consiglio dei ministri dal Dl 223/2006. Infatti la fetta più cospicua dei fondi, 75 milioni nel triennio, sarà destinata alla realizzazione e all’acquisto di immobili da adibire a case rifugio per le donne vittime di violenza, e alla creazione di centri antiviolenza nel territorio.
VIOLENZA DI GENERE, CONFERMATO IL REDDITO DI LIBERTA' EROGATO DALL'INPS
È stato rifinanziato e reso strutturale il «reddito di libertà», ovvero l’assegno da 400 euro mensili istituito nel 2020 per le donne vittime di violenza, sole o con figli minorenni, seguite dai centri specializzati riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali, con lo scopo di sostenerne l’autonomia. Per rafforzare questo contributo, che viene erogato alle beneficiarie per 12 mesi, la legge di Bilancio prevede uno stanziamento di 10 milioni all’anno fino al 2026, e di 6 milioni annui, a regime, dal 2027 in poi. Le donne che hanno richiesto all’Inps questo aiuto, dalla data della sua istituzione, sono 5.970.
QUALI SONO I REQUISITI PER ACCEDERE ALLA MISURA
Il reddito di libertà può essere richiesto dalle donne vittime di violenza, sole o con figli minori a carico, già seguite dai centri anti violenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali locali. Le destinatarie devono poi rispettare i seguenti requisiti:
COME FARE DOMANDA
La domanda va fatta nella Regione di residenza o in quella di domicilio, attraverso gli sportelli comunali, secondo le specifiche scadenze stabilite da tali Enti. I comuni o le province autonome, poi, inoltrano la domanda all’INPS, come ribadito dalla Circolare n. 166 del 08-11-2021.
Al fine di facilitare la presentazione in via telematica delle istanze all’INPS, è stata predisposta una specifica piattaforma di collegamento con i Comuni italiani che permetterà di inoltrare l’istanza redatta dalla cittadina interessata disponibile da novembre 2021.
I fondi saranno erogati agli enti locali, ovvero i Comuni per conto delle singole Regioni. Come già sèiegato in precedenza, il Reddito di libertà viene pagato ogni mese ai beneficiari tramite le Regioni dopo l’ok dell’INPS, ma l’erogazione avviene solo fino a esaurimento delle risorse disponibili. Nel 2023 i fondi statali messi a disposizioni si sono esauriti molto presto ma alcune Regioni ne hanno messi a disposizione altri.
VIOLENZA DI GENERE, SGRAVI CONTRIBUTIVI TOTALI PER I PRIVATI CHE ASSUMONO DONNE
Nell’ottica di favorire l’autonomia economica delle donne vittime di violenza, la legge di Bilancio ha previsto anche un incentivo ad hoc per i datori di lavoro del settore privato che offriranno loro un impiego nel triennio 2024-2026. Si tratta di uno sgravio totale dai contributi previdenziali (esclusi i premi Inail), fino a 8mila euro all’anno, per assumere donne disoccupate, vittime di violenza e beneficiarie del «reddito di libertà», o che ne abbiano usufruito nel 2023.
L’incentivo dura un anno dall’assunzione se il contratto è a termine - anche in somministrazione -, 18 mesi se il contratto è trasformato a tempo indeterminato e 24 mesi se l’assunzione è a tempo indeterminato. A questa misura sono destinati 9,3 milioni fino al 2026 e 3,2 milioni nel 2027 e 2028. Possono utilizzare l'incentivo non solo le aziende ma anche le associazioni e gli enti del privato sociale che assistono le donne nel loro percorso, e che potrebbero offrire loro un’opportunità lavorativa.
La Legge di Bilancio rifinanzia anche i percorsi di formazione per gli operatori che entrano in contatto con le donne vittime di maltrattamenti e l’implementazione dei centri di recupero per gli uomini autori di violenze.
VIOLENZA DI GENERE, ACCOGLIENZA E SERVIZI TERRITORIALI
Per realizzare e acquistare immobili da adibire a case rifugio per donne vittime di violenza, è istituito al ministero dell’Economia un fondo con una dote di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. Per realizzare centri antiviolenza sono stanziati 5 milioni di euro annui, nello stesso triennio. Le risorse saranno poi ripartite fra le Regioni.
E' previsto un rafforzamento dei centri antiviolenza e della rete dei servizi pubblici e privati per interventi di prevenzione, assistenza, sostegno e accompagnamento delle donne vittime di maltrattamenti: sono stanziati 5 milioni di euro annui, nel 2024, 2025 e 2026. Le risorse saranno distribuite fra le Regioni tenendo conto della necessità di riequilibrare la presenza delle strutture nel territorio.
INVESTIMENTI SULLA FORMAZIONE
Il pacchetto di misure previste prevede anche l'istituzione e il potenziamento dei Centri per gli uomini autori di violenza. Si tratta di veri e propri centri di riabilitazione destinati agli uomini responsabili dei maltrattamenti contro le donne e per questa misura sono stanziati 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026.
A questo si aggiungono i corsi destinati a polizia e operatori. Tre milioni annui dal 2024, a regime, serviranno a rendere continui i percorsi di formazione per gli operatori che a diverso titolo entrano in contatto con le donne vittime di violenza.