SPESA PENSIONISTICA OLTRE I 300 MILIARDI NEL 2023: INPS REGISTRA IL 7,4% IN PIU' RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE
18 Luglio 2024
Oltre 20 miliardi più destinati alle pensioni dovuti anche dall'impennata dell'inflazione. I dati divulgati in occasione della presentazione del Rendiconto generale 2023 dell'Inps accendono spie importanti su demografia e occupazione
Spesa pensionistica oltre i 300 miliardi nel 2023, l'Inps registra il 7,4 per cento in più rispetto all'anno precedente. II numeri della spesa sostenuti per la Previdenza sono stati divulgati dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'Inps, in occasione della presentazione del Rendiconto generale 2023 illustrato nella sede di Palazzo Wedekind a Roma. La spesa previdenziale ha raggiunto i 304 miliardi di euro nel 2023 e i dati registrati obbligano gli addetti ai lavori a promuovere una vera riforma pensionistica da discutere già nella prossima legge di bilancio.
SPESA PENSIONISTICA OLTRE I 300 MILIARDI NEL 2023, LIQUIDATE OLTRE 837 MILA PENSIONI
La spesa complessiva dell’INPS per le pensioni sostenuta nel 2023 è pari a 304,14 miliardi di euro con un aumento del 7,4 per cento rispetto al 2022, pari a 20,89 miliardi. Un incremento dovuto quasi per intero alla rivalutazione delle pensioni a fronte dell’impennata inflazionistica registrata nel 2022.
Le pensioni liquidate complessivamente lo scorso anno sono state 837.399 rispetto alle 876.024 dell’anno precedente.
Il bilancio 2023 dell’Istituto si chiude con un saldo della gestione finanziaria di competenza di 12,1 miliardi di euro, con un risultato economico di esercizio positivo per 2,06 miliardi e con un avanzo patrimoniale netto che passa da 23,22 a 29,78 miliardi di euro.
IL RENDICONTO 2023 SOTTOLINEA UN AUMENTO DI 1,08 MILIARDI PER L'INVALIDITA' CIVILE
Oltre alla previdenza è stata sottolineata la riduzione della spesa per il sostegno al reddito, pari a 7,6 miliardi, dovuta in particolare alla mancata proroga dei bonus 150 e 200 euro, e l’incremento della spesa per l’assegno unico, arrivata a arrivata a 18,24 miliardi. Le spese per l’inclusione sociale, invece, sono rimaste sostanzialmente invariate ma con un calo di 1,35 miliardi per Reddito e pensione di cittadinanza e un aumento di 1,08 miliardi per le prestazioni di invalidità civile.
SPESA PENSIONISTICA OLTRE I 300 MILIARDI NEL 2023, DURIGON ANNUNCIA LA RIFORMA DELLE PENSIONI
Alla luce dei dati emersi, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha evidenziato proprio alla platea intervenuta all'Inps, la necessità di una riforma delle pensioni stabile, che punti sulla flessibilità in uscita e il potenziamento del secondo pilastro della previdenza complementare.
Il tema della riforma pensionistica torna sul tavolo della politica e degli addetti ai lavori. I dati mostrano che gli occupati in Italia sono circa 24 milioni (il 62 per cento). Il Sottosegretario al Lavoro sottolinea un importante calo della disoccupazione, che però non è sufficiente. Per questo è necessario individuare le modalità di elaborare una riforma pensionistica che possa dare flessibilità in uscita ma nello stesso tempo garantire l’efficienza del lavoro. Dare la possibilità ai giovani di coprire i buchi previdenziali è una delle priorità elencate. Ma l'intervento prioritario resta quello di potenziare l'efficienza del lavoro, nella morsa del precariato e delle basse retribuzioni.
LA FLESSIBILITA' IN USCITA RESTA IN PIEDI
Durigon spinge per la flessibilità in uscita, non per tutti, ma bene indirizzata. Lui stesso ha confermato che bisogna capire come indirizzarla ed essere adeguata alla sostenibilità di cui oggi ha bisogno il Paese. Infine, per avvicinare di più i giovani alla forma previdenziale, conclude Durigon, bisogna fare un’informazione che faccia capire ai giovani come è importante costruirsi il proprio futuro pensionistico.