Sicurezza sul lavoro, Inps chiede una campagna di prevenzione permanente: un Paese si misura da quanto protegge. “Il Decalogo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro: un percorso di condivisione con le istituzioni e le parti sociali” è il tema dell'evento che si è tenuto a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. Il presidente Inps ha sottolineato l'impegno dell'Istituto e la cooperazione aperta con tutti gli addetti ai lavori, per mitigare quella che è ormai una piaga sociale.
«La legge 21 del 2025, che introduce la sicurezza nei programmi di educazione civica, è un passo importante. Ma non basta. Serve una grande alleanza culturale. Serve una campagna permanente che coinvolga scuole, famiglie, imprese e istituzioni. Una campagna capace di parlare anche ai più giovani, con un linguaggio nuovo, diretto, social, contemporaneo. Dobbiamo cambiare mentalità – ha sottolineato Fava. La sicurezza non è un costo, è un investimento che tutela vite, garantisce produttività e costruisce fiducia. E senza fiducia, nessun sistema può reggere. La sicurezza è il cemento del patto sociale tra Stato, imprese e lavoratori».
SICUREZZA SUL LAVORO, INPS SCOMMETTE SULLA VIGILANZA DI PROSSIMITA'
Nella nota ufficiale diramata dall'Istituto, si richiamano le parole di Fava. «Per questo oggi l’INPS ha scelto un approccio nuovo, fondato sulla vigilanza di prossimità. Una vigilanza che ascolta e accompagna, che sa essere rigorosa ma anche umana. Non è solo controllo: è prevenzione, è tutela, è giustizia. E rappresenta, insieme, la spina dorsale del patto previdenziale che unisce generazioni, lavoratori e imprese – ha continuato il Presidente. Con i nuovi ispettori, e ringrazio il Ministro del Lavoro, stiamo facendo un salto di qualità. Non parliamo solo di più controlli, ma di una nuova presenza dello Stato sul territorio, capace di unire rigore e umanità. Significa mettere l’istituzione al fianco di chi lavora, non contro. E qui si inserisce il Correttivo Ter, che rappresenta una vera svolta di sistema. Non è un tecnicismo: è una scelta di visione. Con il Correttivo Ter, lo Stato non si limita a recuperare crediti, ma interviene per salvare imprese sane in difficoltà, per proteggere posti di lavoro e famiglie, per garantire continuità produttiva e coesione sociale. È questa la nuova idea di legalità: una legalità che non si accontenta di sanzionare, ma che costruisce futuro».
LA VIGILANZA INCROCIATA TRA TUTTI GLI ENTI
«Abbiamo costruito un’architettura di alleanze istituzionali senza precedenti: INPS, INL, INAIL, Forze dell’Ordine, ma anche accordi con AGEA e INVIMIT, per vigilare dove il rischio è più alto, nei campi, nei cantieri, nei distacchi transnazionali. Oggi la nostra vigilanza è più mirata, più rapida, più efficace. Nel settore degli apprendisti, abbiamo riscontrato un tasso di irregolarità del 92% e stiamo intervenendo per recuperare diritti e legalità. Sulla Decontribuzione Sud, abbiamo avviato verifiche puntuali per tutelare chi rispetta le regole. Nel monitoraggio dei flussi UNIEMENS e UNILAV, abbiamo corretto migliaia di codifiche errate sulle cessazioni. Sulla Cassa Integrazione, abbiamo rafforzato i controlli per garantire che nessun lavoratore venga lasciato solo in caso di rigetto. Nel lavoro domestico, abbiamo smantellato reti di falsi rapporti di lavoro. Nei cantieri e nelle ristrutturazioni, abbiamo alzato il livello di attenzione su sicurezza e regolarità. Sui distacchi irregolari, anche transnazionali, stiamo agendo in modo deciso», ha aggiunto.
SICUREZZA SUL LAVORO, INPS: UN PAESE SI MISURA DA QUANTO PROTEGGE
«E abbiamo aperto un nuovo fronte, quello del lavoro digitale, con i primi riscontri sui content creator, per garantire anche lì trasparenza e tutele. Questi non sono numeri, sono vite, diritti, storie di legalità recuperata. Serve un patto culturale permanente, una grande campagna nazionale sulla sicurezza.
Un progetto condiviso da tutte le istituzioni, dalla scuola ai luoghi di lavoro, dai media ai social, perché la cultura della sicurezza deve diventare patrimonio collettivo. Messaggi chiari, strumenti pratici, piccoli gesti quotidiani: dobbiamo rendere la sicurezza un’abitudine, una forma di identità civile. Sicurezza è valore, è tecnologia, è formazione, è legalità, è fiducia. È la scelta di un Paese che non si arrende, che non si rassegna a contare le vittime, ma sceglie di salvare vite. All’INPS continueremo a fare la nostra parte, con rigore e umanità, perché un Paese si misura non solo da quanto produce, ma da quanto protegge. E perché ogni vita salvata non è una notizia. È, semplicemente, il nostro dovere», ha concluso il Presidente.