Rivalutazione pensioni, dal 1° gennaio 2026 scatta l'aumento stimato da Inps tra l'1,4 e 1,5%. La proiezione arriva dall'Istituto di Previdenza, che sostituisce l'ipotesi dell'aumento all’1,7% che era stato previsto in precedenza, in linea con le previsioni sui prezzi al consumo Foi- Famiglie di Operai e impiegati.
RIVALUTAZIONE PENSIONI SECONDO IL REDDITO
L’aumento delle pensioni si applicherà in base alla fascia di reddito, secondo un meccanismo a scaglioni: sarà del 100% per gli assegni fino a quattro volte il minimo Inps (603,40 euro), sarà del 90% per le pensioni di importo compreso tra quattro e cinque volte il minimo e al 75% oltre.
Le simulazioni attuali dell’Inps sono di una perequazione dell’1,4%, applicata secondo il meccanismo delle fasce, con la rivalutazione piena fino a 2.413 euro (4 volte il trattamento minimo), del 90% fino a 3.017 euro (da 4 fino a 5 volte il trattamento minimo) e del 75% oltre la soglia di 5 volte.
LE SIMULAZIONI DI INPS
Una pensione di 603 euro con la perequazione dell’1,4% nel 2026 salirà a 611,44 euro (+8,44 euro), una pensione di mille euro aumenterà a 1.014 euro(+14 euro), da 1.500 euro si passerà a 1.521 euro (+21 euro), da 2mila euro si salirà a 2.028 euro (+28 euro), da 2.500 euro si passerà a 2.534,88 euro (+34,88 euro). Un assegno di pensione di 3mila euro con la perequazione dell’1,4% diventerà di 3.041,18 euro (+41,18 euro), da 3.500 euro si salirà a 3.546,46 euro (+46,46 euro), da 4mila euro si passerà a 4.051,71 euro (+51,71 euro).
RIVALUTAZIONE PENSIONI, L'IMPATTO DELL'AUMENTO SULLE MINIME
Per il 2025 la rivalutazione delle pensioni è stata dello 0,80%, e per le pensioni con i trattamenti pari o inferiori ai minimi è stato riconosciuto anche un incremento aggiuntivo transitorio del 2,20% che terminerà a fine anno, ma dal 2026 l’aumento aggiuntivo sarà dell’1,3%. Nella relazione tecnica della scorsa legge di Bilancio era stato quantificato in 1,8 milioni la platea di pensionati destinataria dell’incremento con una sospesa di circa 175 milioni per il 2026.
Il trattamento minimo di base di 603,40 euro in virtù dell’incremento aggiuntivo transitorio del 2,20% è salito nel 2025 a 616,67 euro (+13,27 euro). Per il 2026 il trattamento minimo con la rivalutazione dell’1,4% passerà a 611,84 euro con l’incremento transitorio dell’1,3% pari a 7,95 euro salirà a 619,79 euro. Per chi percepisce la pensione minima, tra dicembre 2025 e gennaio 2026 l’aumento effettivo sarà di 3,13 euro.