"Il diritto alle Malattie Professionale è ancora una tutela di legge poco consciuto nei campi. La maggioranza degli operai agricoli che hanno patologie direttamente connesse al loro lavoro quotidiano, non sono consapevoli che potrebbero essere indennizzati". Lo spiega chiaramente Marco Baldi del patronato Inac-Cia di Venturina nella Provincia toscana di Livorno. "Proprio in questi giorni -racconta Baldi- un nostro assistito, a cui ho seguito personalmente l'istruttroia e l'iter della domanda di malattia professionale, presentata ad INAIL, ha ricevuto una liquidazione di 27.000 euro. Gli hanno riconosciuto l'indennizzo "una tantum", perchè la patologia sofferta, ovvero un grave mal di schiena che lo ha portato ad un intervento chirurgico, è stata causata dalle sollecitazioni che, con continuità, ha svolto nella sua attività laorativa". Certamente l'agricoltura, in modo particolare gli operai del comparto, sono una categoria particolarmente esposta alla malattia professionale. L'uso di macchinari, il sollevamento di pesi, alcune operazioni colturali come, ad esempio, la raccolta delle olive con abbacchiatori, sono azioni che possono creare patologie. " Fortunamente -prosegue l'esperto di Inac-Cia Marco Baldi- il nostro patrocinato, operaio agricolo, rimane in attività dopo le cure del caso, altri invece, devono lasciare l'attitvà per potalogie ancora più pesanti"." La malattia professionale interessa sia lavoratori in attività che quelli usciti dal mondo produttivo, è importante -conclude Marco Baldi- dare le giuste informazioni e attivare un passa parola, che crei consapevolezza tra i lavoratori in agricoltura sui diritti, in tema di malattie e indennizzi previsti. Certamente la vicenda del nostro assistito, così come altre, sono la miglior testimonianza possibile che la malattia professionale non è una chimera e che in presenza dei requisiti, l'accoglimento della domanda e i tempi di liquidazione non sono neanche lunghissimi".