Reddito di Cittadinanza in evoluzione: assegno di inclusione e formazione allo stato embrionale. Inac Cia al fianco dei cittadini per dare risposte. Il attesa dell’iter esplicativo dei relativi decreti, l’operatività legata alle nuove misure è
“cristallizzata”. L'Inps dialoga con i patronati, che in questa fase di transizione sono coinvolti per la prestazione riservata ai cittadini “occupabili”.
Una data importante sarà il prossimo 29 agosto 2023, quando si auspica saranno pronti nel dettaglio i decreti che regoleranno l’operatività delle misure, subentranti al Reddito di cittadinanza, in dismissione per tutti gli attuali fruitori a fine anno. Dopo
quella data, come avvenuto di recente, verranno riconvocati da Inps, i patronati tra cui l’Inac-Cia, a cui dovrebbe essere assegnato un ruolo di consulenza verso i cittadini nella gestione delle domande di SFL (Supporto per la formazione e per il lavoro).
Ad oggi, l’operatività legata alle nuove misure è in una fase che può definirsi embrionale in attesa che i decreti connessi, vengano resi in una forma esplicativa, per poi attivare quelle procedure, in capo ad Inps, che consentiranno ai cittadini di presentare le loro
domande. L’ Istituto intanto ha illustrato i primi elementi sulle modalità di accesso al percorso di inclusione sociale e di attivazione al lavoro delle nuove misure per il contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale e lavorativa (ADI e SFL).
Le disposizioni transitorie prevedono che, per alcuni nuclei familiari non attivabili al lavoro (e comunque non oltre il 31 ottobre) possa pervenire una comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali. Per questi nuclei presi in carico dai servizi sociali la fruizione del reddito di cittadinanza potrà proseguire, senza il limite delle sette mensilità e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2023. L’Inps ha già ricevuto da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, circa 88.000 comunicazioni a riguardo.
Pertanto l’ipotesi della presa in carico non riguarda i nuclei familiari i cui componenti sono stati avviati ai Centri per l’Impiego e per i quali non è risultato necessario il rinvio ai servizi sociali. Per tali cittadini e per coloro che non risulteranno presi in carico dai servizi sociali, dal primo settembre 2023 sarà possibile accedere alla nuova misura del Supporto per la Formazione e per il Lavoro (SFL). L’obiettivo di questa misura è l’inserimento al lavoro, garantendo al contempo un supporto economico pari a 350 euro mensili, per un massimo di dodici mensilità.
Per accedere alla misura, oltre a presentare una domanda, è necessario seguire uno specifico iter, che sarà illustrato in una video guida messa a disposizione dall’Istituto. Coloro che sono stati già avviati ai centri per l’impiego e risultano già inseriti nei programmi nazionali per la Garanzia occupabilità lavoratori (GOL) o in progetti utili alla collettività oppure in altre iniziative di attivazione, potranno proseguire nel loro percorso. Ai fini del riconoscimento del beneficio Supporto per formazione e il lavoro, infatti, potranno essere convalidate iniziative di avviamento al lavoro già attivate.
Dal 1° gennaio 2024, i nuclei familiari al cui interno sono presenti persone disabili, minorenni, o con almeno sessant’anni d’età, ovvero componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione, saranno potenzialmente destinatari dell’Assegno di inclusione (ADI), nuova misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale.
Per l’efficace attuazione delle due misure (ADI e SFL) Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Regioni, Servizi sociali dei Comuni, Centri per l’impiego e INPS stanno collaborando per garantire a chi ha i requisiti, il beneficio economico e il supporto necessario nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa.