Reddito alimentare, al via la sperimentazione triennale della misura nei comuni capoluogo delle città metropolitane. Si partirà da quattro città italiane: Genova, Firenze, Napoli e Palermo. Ma come ha spiegato la viceministra per il lavoro e le politiche sociale Maria Teresa Bellucci, con il completamento dell'iter della Corte dei Conti, sarà pubblicato l’avviso pubblico di partecipazione, non competitivo, per la presentazione dei progetti diretto ai Comuni capoluogo delle città metropolitane, individuati dall’accordo raggiunto dalla Conferenza Unificata il 20 dicembre scorso. Ad oggi si attende di dare attuazione alla firma del decreto direttoriale (prot. n. 41/468) di impegno delle risorse per il triennio 2023-25 e di approvazione dell’Avviso pubblico.
REDDITO ALIMENTARE, DI COSA SI TRATTA
Il Reddito alimentare è un aiuto per le persone in condizione di grave povertà che consiste nella distribuzione gratuita, anche tramite gli Enti del Terzo Settore, di prodotti alimentari invenduti dei negozi della distribuzione alimentare. La misura è stata inserita nella Legge di Bilancio 2023 e oggi trova applicazione. Infatti per la sperimentazione del reddito alimentare il Governo ha istituito per l'annualità appena terminata un fondo da 1,5 milioni di euro. A decorrere dal 2024 con 2 milioni di euro annui.
Si tratta di un'attività di solidarietà per le persone in condizione di grave povertà. L’obiettivo è di aiutare chi ha più difficoltà a essere raggiunto dalle attuali iniziative volte a contrastare la deprivazione materiale e consiste nella distribuzione gratuita, anche tramite gli enti del Terzo settore, di prodotti invenduti della distribuzione alimentare, combattendo così anche lo spreco di cibo.
LA MISURA DEL REDDITO ALIMENTARE RIENTRA NEL PROGRAMMA DI INCLUSIONE E LOTTA ALLA POVERTA'
L’iniziativa si aggiunge al più ampio Programma nazionale Inclusione e lotta alla povertà, nell’ambito del nuovo ciclo di programmazione europea 2021-27, che ha destinato al contrasto della deprivazione materiale complessivamente 830 milioni di euro per interventi a favore di persone e famiglie in condizione di povertà assoluta e grave deprivazione materiale.
Bellucci sottolinea che la nuova strategia messa in campo non si limita agli indispensabili interventi di contrasto attivo alla povertà alimentare attraverso la distribuzione di aiuti alimentari, ma potenzia le misure di accompagnamento sociale. In questa nuova sperimentazione sono chiamate in causa le organizzazioni del Terzo Settore coinvolte nei processi di governance legati al contrasto della deprivazione materiale. I rappresentanti istituzionali puntano ad andare "oltre l’assistenzialismo, per aiutare le persone a migliorare la propria vita e a uscire dalla condizione di povertà".
REDDITO ALIMENTARE, COSA PREVEDE LA SPERIMENTAZIONE
Il Fondo per la sperimentazione del Reddito alimentare dovrà finanziare, nelle città metropolitane, la sperimentazione delle attività di contrasto dello spreco e della povertà alimentare. Pertanto è prevista l’erogazione a soggetti in condizioni di povertà assoluta, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare. I pacchi si possono prenotare mediante una applicazione e ritirare presso un centro di distribuzione ovvero ricevere presso il proprio domicilio nel caso di soggetti appartenenti a categorie fragili.