l nostro patronato Inac-Cia, da sempre, ha avuto una particolare attenzione alla formazione e all’informazione. Ha sempre considerato questi due aspetti di assoluta rilevanza all’interno dell’attività più generale dell’Istituto. Del resto, eravamo convinti e oggi lo siamo ancor di più che la fiducia, la fidelizzazione dei cittadini verso Inac passa attraverso la qualità dei servizi di consulenza e assistenza che possiamo loro offrire. Quindi, nei nostri uffici si attendono di trovare operatori e funzionari competenti e preparati e questo è possibile se c’è , da parte nostra, una programmazione costante di formazione a tutti i livelli. Parallelamente, il patronato, ha tra le sue missioni di scopo quello di dare informazioni agli utenti, circa le novità che interessano l’evoluzione della normativa, in materia di tutela e diritti della persona. Per tanti anni, come è noto, abbiamo realizzato, impegnando anche importanti risorse, un giornale trimestrale cartaceo “Diritti Sociali”, prima facendo una diffusione postale e poi negli ultimi anni (causa la lievitazione dei costi di postalizzazione) siamo andati in distribuzione con “il porta a porta” distribuendo tirature da oltre 500 mila copie, ogni numero uscito. Dal 2019 al 2022. Si è trattato di una esperienza positiva, qualificante, anche a livello redazionale è stato possibile produrre contenuti, grazie allo spirito di volontariato e di appartenenza di molti colleghi, della sede centrale e di quelle territoriali.
Credo che un patronato attento e moderno abbia l’obbligo però di calibrare i propri strumenti, analizzando i comportamenti e le abitudini della società, una società che è adesso “webcentrica” . Internet ha cambiato le abitudini, le dinamiche di fruizione alle notizie, ma principalmente ha modificato il modo di lavorare più in generale. Gli ultimi dati disponibili ci dicono che il giornale cartaceo più letto in Italia fatica ad arrivare a 100 mila copie, tutte le testate sono in caduta libera. Dovrebbe far riflettere che alcuni post che pubblichiamo sulla pagina ufficiale di Inac raggiungono le 18 mila visualizzazioni, ovvero circa 20 mila individui, praticamente lo stesso numero dei lettori del quotidiani di carta de “Il sole 24 ore”. Questo è emblematico di come mutino, rapidamente, i comportamenti. Siamo stati come Inac-Cia tra i primi patronati a dotarsi di un sito internet, già dai primi anni 2000, poi abbiamo provveduto a continui restyling per renderlo ancor più funzionale. Ma i cittadini, cercano sui siti determinate cose, per le notizie d’informazione approdano su altri canali. La fruizione è disomogenea, negli ultimi anni c’è da registrare l’ingresso dirompente dei social network dove le notizie, vere o false, arrivano alle persone in tempo reale. Questo contesto giustifica e spiega la nostra scelta di “QUI I DIRITTI” uno strumento dinamico che ha la finalità di raggiungere il maggior numero di cittadini possibili, con informazioni puntuali, vere, d’interesse e utilità. Un progetto che, tra l’altro, economicamente pesa meno sul bilancio gestionale, e come Direttore Generale di patronato devo tener conto di questo aspetto, tutt’altro che marginale. Certamente rimane uno sforzo importante e “straordinario” per la realizzazione dei contenuti da pubblicare, che si sommano all’attività ordinaria, assai complessa, che porta avanti ogni giorno il patronato. Abbiamo una struttura molto snella che si impegna nella gestione di internet, sui canali social e su “QUI I DIRITTI”. Anche per questo progetto vige lo spirito che animò le prime esperienze nell’informazione del patronato: aperti sempre ad ogni idea e suggerimento costruttivo di tutti quei colleghi, che vogliono contribuire allo sviluppo costante del nostro patronato, in ogni ambito.