Previdenza e strategie di investimento nel venture capital. Questo è il tema promosso ieri mattina alla camera dei Deputati nella Sala della Regina di Montecitorio, per discutere della sosteniblità degli enti che gestiscono forme di previdenza, e sulla necessità di rafforzare l'impalcatura economica del Paese con investimenti nel venture capital a sostegno di start up innovative.
Presenti in sala anche il Presidente del Patronato Inac Cia Alessandro Mastrocinque e il segretario nazionale dell'Associazione Nazionale Pensionati di Cia Daniela Zilli, partecipi dell'iniziativa istituzionale e imprenditoriale che chiama in causa tutti gli addetti ai lavori su previdenza sociale, welfare e venture capital. L'incontro, promosso da Walter Rizzetto, presidente della XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato, ha visto la partecipazione della vice Ministra del Lavoro Maria Teresa Bellucci, e gli interventi di Scott Marcus, professore Centre for a Digital Society Robert Schuman Centre EUI; Stefano Quintarelli Fondatore Intergruppo Innovazione e Senior Advisor Centre for European Policy Studies; Alberto Oliveti presidente Adepp; Giovanni Maggi presidente Assofondipensione; Giulio Veltri capo dell'Ufficio Legislativo Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Infine la presentazione dei casi di star up citati come validi esempi e best practice.
Il venture capital è un tipo di investimento di capitale di rischio in imprese non quotate, in particolare startup e aziende in fase di crescita, caratterizzate da un alto potenziale di sviluppo ma anche da un elevato rischio. Si tratta di fondi di investimento specializzati in queste realtà, offrendo loro risorse finanziarie per avviare o espandere le proprie attività, in cambio di una partecipazione nel capitale dell'azienda.
VALORIZZARE LE CHANCE E LE OPPORTUNITA' CHE L'ECONOMIA DEL PAESE OFFRE
L'obiettivo del confronto inaugurato dal Walter Rizzetto è di valorizzare le chance e le opportunità che l'economia reale del Paese offre, in riferimento alle start up, che in genere sono guidate da giovani e che hanno carattere innovativo. Senza escludere la tutela previdenziale e la garanzia di tutela dei diritti delle persone che affrontano investimenti. Si tratta dunque dell'apertura di un nuovo corso di politica economica che guarda ad una crescita tesa all'innovazione, alla competitività e alla valorizzazione dei talenti e della creatività dei giovani italiani. L'incontro di questa mattina, nel feedback proposto da Patronato Inac e Anp, restituisce il deposito della prima pietra su una impalcatura di un nuovo mercato basato su un sistema virtuoso che possa tutelare il sistema previdenziale.
"Le scelte che possono essere sostenibili" ha confermato Daniela Zilli segretario nazionale Anp Cia. "ma il tema è poco comunicato o del tutto sconosciuto". Il nuovo mercato di cui tutti siamo protagonisti deve sostenere le start up e agevolare l'innovazione con l'obiettivo di innovare la nostra economia" ha spiegato. Infatti i relatori hanno citato la legge n.193 del 2024, meglio nota come "legge sulla concorrenza". Proprio l'Articolo 33 recante le disposizioni che riguardano la possibilità di favorire le start up innovative con investimenti istituzionali.
L'ALLEANZA TRA LE GENERAZIONI
Lo stesso Articolo 33 è stato citato dalla Vice Ministra del Lavoro come guida della visione governativa, inclusiva della corresponsabilità intergenerazionale che prevede di tutelare i lavoratori del passato ma anche quelli del futuro. In questa cornice di riferimento, la previdenza può e deve assumere un ruolo attivo e strategico per un nuovo modello di sostenibilità economica e sociale, a garanzia del welfare di tutti i cittadini. "Il principio di corresponsabilità è al cuore dell'articolo 33, che sancisce una alleanza tra le generazioni" ha pronunciato alla platea.
ITALIA FANALINO DI CODA IN EUROPA PER INVESTIMENTI NEL VENTURE CAPITAL
Gli investimenti nel venture capital rappresentano oggi un'alternativa di finanziamento delle banche, e consentirebbero anche a tantissimi giovani laureati che hanno lasciato l'Italia (97 mila nel 2024) di rientrare e realizzare qui il proprio progetto di vita. Lo stesso professor Marcus ha sottolineato che l'Italia occupa il fanalino di cosa in Europa per gli investimenti nel venture capital, e che la stessa Europa è debole in confronto agli Stati Uniti. L'Europa registra tante stat up che però non riesce a far crescere e a trasformare in aziende di successo. Rispetto all'ipotesi di rischio troppo elevato, i grafici illustrati hanno rivelato che l'Italia è tra i paesi europei che ha investito meno: appena 1 miliardo e 100 milioni nel 2024.
Rispetto alle esperienze delle start up avviate da giovani italiani, la segreteria nazionale di Anp considera la necessità di completare l'infrastrutturazione viaria e digitale e superare le disuguaglianze che ancora insistono nel Paese. Oggi si le venture capital sono impegnate nell'ammodernamento tecnologico delle telemedicina, e rispondono alle esigenze del comparto sanitario e della medicina territoriale, con operatori a domicilio, automonitoraggio parametri vitali e nuovi dispositivi.
Negli altri interventi, l'obiettivo di replicare gli investimenti pubblici, e adoperarsi per una legislazione favorevole che possa accompagnare il percorso di crescita di queste start up. Il problema sollevato, ad oggi, è la necessità di far crescere le aziende e non solo crearle.