Pensioni, riscatto vuoti contributivi fino a 5 anni: le novità 2024. La legge di bilancio approvata dal Governo introduce la possibilità di rinsaldare la propria posizione previdenziale. Quindi prevede la possibilità di riscattare periodi non coperti in 12 anni senza interessi. Il riscatto contributivo è la facoltà lasciata al lavoratore di coprire dal punto di vista previdenziale eventuali vuoti contributivi, che potrebbero costituire un ostacolo al raggiungimento dei requisiti minimi per andare in pensione.
Il testo della manovra 2024 contiene all'articolo 27 le Misure per il riscatto dei periodi non coperti da retribuzione e di adempimenti relativi a obblighi contributivi. Qui è prevista la possibilità per il biennio 2024-2025 di riscattare in tutto i in parte, i periodi non coperti da contribuzione fino a un massimo di 5 anni, parificandoli a periodi di lavoro, versando il dovuto a rate mensili in un massimo di 12 anni senza interessi.
RISCATTO SOLO PER CHI HA INZIATO A VERSARE A PARTIRE DAL 1 GENNAIO 1996 CON METODO CONTRIBUTIVO
I beneficiari devono risultare privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non essere già titolari di pensione. Una eventuale successiva acquisizione di anzianità contributiva prima del 1° gennaio 1996 comporterà un annullamento d’ufficio del riscatto già effettuato e la conseguente restituzione dei contributi.
Hanno la possibilità di esercitare il riscatto dei periodi non coperti da retribuzione:
lavoratori pubblici e privati
iscritti alle gestioni INPS dipendenti o autonomi o alle forme sostitutive (Fondi speciali come fondo telefonici, il fondo elettrici, il fondo trasporti, il Fondo Dirigenti d'Azienda ex Inpdai; Fondo Volo; Fondo di Previdenza dello Spettacolo)
che abbiano iniziato a versare a partire dal 1 gennaio 1996, quindi soggetti al calcolo della pensione con metodo interamente contributivo
Quindi possono accedere a questa particolare misura:
Infine la domanda può essere presentata direttamente dall'assicurato o dai suoi superstiti o parenti e affini entro il secondo grado, come ad esempio un genitore. Si chiarisce inoltre che i periodi da riscattare devono essere compresi tra il primo e l'ultimo versamento contributivo effettuato.
VUOTI CONTRIBUTIVI CHE SI POSSONO RISCATTARE
Le tipologie di contributi che possono essere oggetto di riscatto sono i periodi:
RISCATTO VUOTI CONTRIBUTIVI, COME SI DETERMINANO I COSTI ECONOMICI
Il costo economico per il riscatto è determinato sulla scorta dei criteri fissati dall'articolo 2, comma 5 del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184 (sistema contributivo, con le aliquote contributive vigenti nel regime ove il riscatto opera alla data di presentazione della domanda). Per i lavoratori del settore privato il costo può essere sostenuto dal datore di lavoro attraverso i premi di produzione spettanti al lavoratore stesso. In questo caso, è deducibile dal reddito di impresa e da lavoro autonomo e non rientra nel reddito fiscalmente imponibile del dipendente.
RISCATTO VUOTI CONTRIBUTIVI, COME EFFETTUARE IL VERSAMENTO
Il versamento può essere effettuato ai regimi previdenziali di appartenenza. Ovvero sia in un'unica soluzione, e sia in un massimo di 120 rate mensili, ciascuna di importo non inferiore a 30 euro, senza applicazione di interessi. In ogni caso la rateizzazione dei costi non può essere concessa in due casi. Il primo, in cui i contributi da riscatto debbano essere utilizzati per la immediata liquidazione della pensione diretta o indiretta. E nel secondo caso, quando tali contributi siano determinanti per l'accoglimento di una domanda di versamenti volontari.