Pensioni, in arrivo la pace contributiva con la Legge di Bilancio 2024: ecco come recuperare 5 anni di contributi. Attraverso la manovra, il Governo predispone gli strumenti per consentire ad alcuni lavoratori di accedere più agevolmente alla pensione nel 2024. Con la Legge di Bilancio si prevedono novità per l'anticipo della pensione o l'incremento dell'assegno.
PENSIONI, IN ARRIVO LA PACE CONTRIBUTIVA PER LE PENSIONI 2024
Il Governo Meloni tra le varie novità in materia pensionistica ha deciso di ripescare la cosiddetta Pace Contributiva. Si tratta della possibilità di andare a riempire alcuni periodi scoperti da contributi, per arrivare alle soglie di accesso alle pensioni per alcuni lavoratori. Infatti la Legge di Bilancio riporta in pista una misura introdotta già nel 2019 e valida fino al 2021.
Si tratta di quello che fu definito “Decretone”, ovvero la Legge 4/2019 che introdusse la Quota 100 ed il Reddito di Cittadinanza. Qui fu era contemplata anche la Pace Contributiva che consentiva di coprire buchi contributivi nelle carriere dei lavoratori interessati ad andare in pensione.
La nuova Manovra prevede che anche per il biennio 2024-2025 sarà introdotta misura, pensata per facilitare dietro pagamento di un onere di riscatto, il pensionamento dei lavoratori che alla luce di queste carenze contributive, non riescono a raggiungere i requisiti per accedere alle pensioni. In realtà però la misura può essere utilizzata anche da chi vuole aumentare il proprio montante contributivo e quindi aumentare la propria pensione.
PENSIONI, IN ARRIVO LA PACE CONTRIBUTIVA PER CHI RIENTRA NEL REGIME CONTRIBUTIVO PURO
La misura è stata predisposta per chi rientra nel regime contributivo puro. La Pace Contributiva può essere sfruttata però da lavoratori privi di contributi al 31 dicembre 1995. Inoltre:
I periodi di buco non devono coincidere con periodi di mancato versamento per problemi del datore di lavoro o con periodi coperti da contribuzione figurativa e
devono ricadere tra il primo e l’ultimo contributo accreditato ad un lavoratore.
I periodi che possono essere riscattati, non possono superare i 5 anni. Inoltre,
non è necessario che i periodi di buco siano consecutivi.
PENSIONI, RATEIZZAZIONE DELL'ONERE DEL RISCATTO IN 10 ANNI E AGEVOLAZIONI FISCALI
Il riscatto di questi periodi di vuoto contributivo è a spese del lavoratore. Infatti si deve versare un onere che va calcolato in base alla retribuzione imponibile degli ultimi 12 mesi precedenti la data della domanda di Pace Contributiva. L’aliquota da applicare all’imponibile è quella in vigore nel Fondo Previdenziale dove opera il riscatto.
Il corrispettivo da pagare, a prescindere dal numero di anni che il lavoratore intende riscattare, può essere anche rateizzato, a condizione che i periodi da riscattare non servano per andare in pensione nell’immediato. Altrimenti il corrispettivo andrebbe pagato in unica soluzione o quanto prima. Le rate possono essere anche 120. Parliamo di rate mensili e quindi una Pace Contributiva ammortizzabile in 10 anni. Infine l’onere di questo riscatto può essere scaricato dal reddito in 5 rate di uguale importo e per 5 anni di dichiarazione dei redditi.