Pensioni anticipate, Tfr, previdenza complementare e assegni anticipati: ecco le novità della manovra 2026. Si amplia la platea delle aziende tenute a versare il Tfr all’Inps: saranno tenuti a farlo anche i datori di lavoro che, negli anni successivi a quello di avvio dell’attività, raggiungano la soglia dimensionale dei 50 dipendenti, attualmente esclusi dall’obbligo. La Manovra 2026 rende più complesso e meno vantaggioso accedere alla pensione anticipata, soprattutto per chi conta sul riscatto della laurea o prevede di lasciare il lavoro nei prossimi anni.
LE NOVITA' DELLA MANOVRA 2026
Dal 2026, andare in pensione prima sarà più difficile: bisognerà aspettare più tempo e chi lascia il lavoro prima avrà una pensione più bassa. Dal 2031, gli anni di università riscattati conteranno meno per andare in pensione prima. I giovani che iniziano a lavorare dal 2026 avranno il TFR messo automaticamente in un fondo pensione, a meno che non dicano di no entro 60 giorni.
LA STRETTA SULLE PENSIONI ANTICIPATE
La legge di bilancio 2026 introduce novità significative che complicheranno l’accesso alla pensione anticipata. L’intento è quello di garantire la sostenibilità del sistema previdenziale. Chi intende andare in pensione anticipata dovrà prepararsi ad un’attesa più lunga tra il momento in cui si maturano i requisiti e l'effettivo pagamento della pensione.
A partire dal 2032, il periodo di attesa si estenderà gradualmente: da 3 a 4, poi a 5 e infine a 6 mesi. In alcuni casi, la finestra di attesa potrà arrivare fino a 7 mesi, allungando ulteriormente il tempo necessario per uscire dal mondo del lavoro. Questa modifica interesserà sia uomini che donne e si applicherà a tutte le forme di pensione anticipata previste dalla normativa.
PENSIONI ANTICIPATE, PENALIZZAZIONI PER CHI VORRA' LASCIARE IL LAVORO PRIMA
Le nuove regole comportano anche penalizzazioni economiche per chi decide di andare in pensione prima del previsto. In pratica, chi sceglie questa strada vedrà una riduzione dell’importo mensile della pensione, rendendo l’anticipo meno vantaggioso rispetto a prima.
PENSIONI ANTICIPATE, IL RISCATTO DELLA LAUREA PERDE VALORE
A partire dal 2031, il riscatto della laurea triennale inizierà a perdere progressivamente valore ai fini dell’anticipo pensionistico. Gli anni di studio universitario riscattati non verranno più conteggiati integralmente per raggiungere i requisiti della pensione anticipata. Questo cambiamento penalizza chi aveva deciso di investire nel riscatto della laurea per accorciare i tempi di lavoro.
GIOVANI E TFR, PREVIDENZA INTEGRATIVA AUTOMATICA PER CHI INIZIA A LAVORARE NEL 2026
Per chi inizia a lavorare dal 2026, il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) verrà automaticamente destinato a un fondo pensione complementare, a meno che non venga espressamente rifiutato entro 60 giorni dall’assunzione. Questa nuova regola, basata sul principio del silenzio-assenso, intende promuovere la previdenza integrativa tra i giovani lavoratori. Inoltre, le aziende con più di 50 dipendenti saranno obbligate a versare il TFR all’INPS.