Pensioni 2026 tra anticipi, Tfr e fondi pensione. Ecco le novità per contenere i costi senza innalzare l'età. Blocco dell'adeguamento dell'età di pensione all'aspettativa di vita (in programma dal 2027); utilizzo del TFR per raggiungere la soglia minima di accesso alla pensione anticipata contributiva; fine di Quota 103 ma conferma di Opzione donna; e conferma dell'incentivo Maroni-Giorgetti per chi resta al lavoro con i requisiti per l'anticipo pensionistico. Questo è il quadro di massima prospettato per il 2026, in cui emerge un forte indebolimento delle pensioni anticipate.
PENSIONI 2026, I DATI INPS PER LA SPESA PENSIONISTICA
Secondo l’ultimo rapporto dell'Osservatorio INPS, la spesa previdenziale complessiva gestita dall’INPS ha raggiunto i 364 miliardi di euro a fine 2024, con un aumento del 2,5% rispetto all’anno precedente. Sono in crescita le pensioni di vecchiaia (+14,5%) e quelle di invalidità (+11,8%), mentre le uscite anticipate hanno registrato un forte calo (-9% nel 2024 e -11% stimato per il 2025).
La spesa è destinata a crescere ancora nei prossimi anni, toccando il 15,7% del Pil nel 2030 e arrivando al 17,1% nel 2040, quando peseranno pienamente gli effetti del pensionamento dei baby boomers ovvero i nati nel boom demografico degli anni '60. Negli ultimi dieci anni le pensioni assistenziali sono cresciute del 33%, più delle prestazioni strettamente previdenziali.
L’INPS ha chiuso il 2024 con un saldo positivo di 15 miliardi e contributi in aumento del 5,5%, e assicura che il sistema rimane sostenibile, pur in un contesto demografico in prospettiva molto difficile.
PENSIONI 2026, GLI OBIETTIVI ANNUNCIATI DAL GOVERNO
Per il biennio 2027-2028 si valuta di bloccare l’aumento di tre mesi dell’età di pensionamento che sarebbe previsto dalla legge vigente per adeguarsi alla migliore aspettativa di vita certificata l'anno scorso dai dati ISTAT. Per contenere i costi di questo mancato "rinvio" generalizzato delle pensioni, stimati in circa 2 miliardi – si pensa a “mini-finestre” di 1-2 mesi che procrastinano l’accesso all'assegno di pensione, rispetto al momento di maturazione del diritto.
Negli ambienti di Governo aleggia l'ipotesi di uno stop alla proroga di Quota 103, in quanto già molto poco utilizzata. Invece resta aperto invece il confronto su Opzione donna che il Governo potrebbe riconfermare, migliorandone gli importi oggi molto bassi.
PENSIONI 2026, LA PROPOSTA DURIGON SUL TFR
Per rafforzare le pensioni anticipate contributive inoltre si pensa a un possibile utilizzo dellle somme del Trattamento di fine rapporto (TFR) accantonato presso l’INPS per rendere più accessibile l’uscita a 64 anni, ad oggi prevista solo per chi si trova interamente nel sistema contributivo e dispone anche di forme di previdenza complementare, a condizione che l’assegno raggiunga almeno tre volte l’importo sociale.
La novità proposta dal Sottosegretario Durigon prevede :
In questo modo il TFR verrebbe trasformato in una sorta di “integrazione previdenziale” per colmare il divario di chi non ha versato contributi sufficienti o non dispone di un fondo pensione complementare.
POSSIBILE PROROGA ANCHE DEL BONUS MARONI- GIORGETTI
Infine probabile anche la proroga del bonus Maroni-Giorgetti, che riconosce in busta paga la somma pari ai contributi a carico del lavoratore (9,19% della retribuzione) a chi, pur avendo i requisiti di Quota 103, resta al lavoro. In questo modo si lascia libertà di scelta al lavoratore tra uscita anticipata e pensionamento ordinario (con bonus immediato).
INCENTIVI ALL'ADESIONE AI FONDI PENSIONE
Il pacchetto pensioni 2026 dovrebbe includere anche le piu volte annunciate misure per incentivare l’adesione ai fondi pensione, che dovrebbero riguardare, soprattutto i giovani (oggi aderisce solo il 29,9% degli under 35), che sono piu a rischio di "povertà pensionistica" in futuro.
Non si parla più di silenzio-assenso, ma si guarda alla possibilità di innalzare la soglia di deducibilità delle somme versate alla previdenza integrativa (oggi pari a poco più di 5 mila euro annui) così da renderla più conveniente per i lavoratori.