Pensioni 2026, dal Mef arriva la percentuale ufficiale per la rivalutazione degli assegni che salgono dell'1,4%. Continua il dibattito in Parlamento sul capitolo pensioni della Legge di Bilancio, dall'aumento dell'età pensionabile alle ipotesi di rinnovo di Opzione Donna e Quota 103, che ad oggi non presentano grosse possibilità in quanto non risultano nel testo presentato. Gli importi salgono, non di molto ma comunque di più rispetto al 2025.
Con le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2026 si va verso un utilizzo sempre più ampio delle informazioni messe a disposizione direttamente dalle partite IVA, con sempre più controlli su fatture elettroniche e corrispettivi telematici. Novità anche per i giovani imprenditori che avviano attività in settori strategici: i bonus previsti dal decreto Coesione del 2024 sono ai nastri di partenza.
PENSIONI 2026, AL VAGLIO DEL SENATO LO STOP ALL'AUMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE
Gli emendamenti segnalati al testo della Legge di Bilancio 2026 presentato in Senato che prevedono lo stop totale all’aumento dell’età pensionabile dal 2027 e la conferma per un altro anno di Opzione Donna e Quota 103 non superano l’esame. Ma le risorse economiche non sono sufficienti per mettere in campo le misure. Ma c'è ancora margine di manovra e non si escludono sorprese. Al momento, è previsto l’aumento dell’età pensionabile graduale. Dal 2027 si passerà da 67 anni a 67 anni e 1 mese. Altri 2 mesi si aggiungeranno poi a partire dal 2028.
PENSIONI 2026, LA RIVALUTAZIONE DEL MEF IN BASE ALL'ADEGUAMENTO INFLAZIONISTICO
Il 28 novembre è arrivato l’atteso decreto MEF che definisce la percentuale per la perequazione automatica degli assegni sulla base dell’adeguamento all’inflazione.
Come ogni anno, infatti, l’adeguamento delle pensioni viene effettuato sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo. Tale variazione, tra il periodo gennaio-dicembre 2024 e gennaio-dicembre 2025, è risultata pari a +1,4 per cento.
Il meccanismo di indicizzazione resta quello attualmente, con lo organizzato su tre fasce di reddito (rivalutazione piena per i trattamenti fino a 4 volte il trattamento minimo, del 90 per cento per quelli tra 4 e 5 volte il minimo e del 75 per cento per quelli superiori a 6 volte il minimo).
Il decreto conferma anche la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2024, pari al +0,8 per cento dal 1° gennaio 2025. Non ci saranno quindi conguagli relativi alla rivalutazione 2025 in quanto le stime sono state confermate e non ci sono state variazioni.
PENSIONI 2026, L'OCSE LANCIA L'ALLARME SULL'INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE NEI PROSSIMI 25 ANNI
Nel recente report licenziato, l'organizzazione sottolinea che l’età pensionistica media nei Paesi dell’OCSE passerà rispettivamente dai 63,9 anni e 64,7 anni per donne e uomini che sono andati in pensione nel 2024, ai 65,9 anni e 66,4 anni di chi ha cominciato la carriera nel 2024.
In Italia l’età per la pensione arriverà anche a 70 anni e in 40 anni la popolazione attiva calerà del 35 per cento.
PENSIONI 2026, TRA E NOVITA' IN ARRIVO ANCHE IL POTENZIAMENTO DEI CONTROLLI SU FATTURE ELETTRONICHE E CORRISPETTIVI TELEMATICI
Si va verso un utilizzo sempre più ampio delle informazioni messe a disposizione direttamente dalle partite IVA. Inoltre dal 1° gennaio 2026 sarà operativo il collegamento obbligatorio tra POS e Registratori Telematici previsto dalla Manovra 2025: i dati di scontrini e pagamenti elettronici dovranno viaggiare insieme per avere un quadro più chiaro sulla loro correlazione e favorire i controlli fiscali.
Con la norma inserita nel DDL Bilancio 2026, poi, l’accesso ai dati delle fatture elettroniche che è già concesso a Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane verrà esteso anche all’Agenzia delle Entrate Riscossione.