Il Ministero del Lavoro diffonde i dati delle domande registrate sulla piattaforma del sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa, confermando il grande apporto dei patronati, che fin dall'apertura del 1° settembre stanno sostenendo le attività in maniera gratuita. Esattamente come accaduto durante la pandemia, i patronati si confermano un presidio di primo piano. Ad oggi il sistema registra 51.021 istanze presentate direttamente dai cittadini e 47.121 quelle inviate per il tramite degli istituti di assistenza ai cittadini. Il numero complessivo delle registrazioni sale a 98.142.
Gli uffici del Patronato Inac con le sue sedi in tutta Italia forniscono un capillare supporto informativo ai cittadini e attività di accompagnamento nella compilazione della domanda. I dati divulgati dal Ministero parlano chiaro. Dal 1° settembre 2023, alla luce dell''interruzione del Reddito di Cittadinanza, gli ex percettori hanno scelto il Patronato come interlocutore. Delle domande di supporto per la formazione e lavoro, quasi la metà sono state compilate in sede di Patronato.
Ricordiamo che gli uffici di Inac Cia confermano la piena operatività sui territori e sono disponibili a fornire tutte le indicazioni utili, per garantire il pieno sostegno a quanti hanno i requisiti per accedere alla misura introdotta dal Governo. Ribadiamo che possono chiedere il Supporto per la formazione e il lavoro dal primo settembre scorso gli ex percettori del Reddito di cittadinanza fra i 18 e i 59 anni, privi di una condizione di fragilità: presenza di figli minori, persone con disabilità e over 60 nel nucleo familiare.
La misura di Supporto per la formazione e lavoro è nata per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei cittadini che si trovano a rischio di esclusione sociale. In particolare, il SFL è caratterizzato da progetti di qualificazione, formazione e riqualificazione professionale, nonché di accompagnamento e orientamento al lavoro. Inoltre, l'accesso alla formazione prevede l’erogazione di un importo pari a 350 euro mensili, erogati per tutta la durata dei progetti formativi previsti e, comunque, per un massimo di dodici mensilità.
Nelle misure del Supporto rientrano anche il servizio civile universale ed i progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il comune di residenza, compatibilmente con le altre attività del beneficiario. Lo svolgimento di tali attività è a titolo gratuito, non è assimilabile a una prestazione di lavoro subordinato o parasubordinato e non comporta comunque l'instaurazione di un rapporto di pubblico impiego con le amministrazioni pubbliche (art. 6, comma 5 bis del Decreto Lavoro).
Il Supporto per la formazione e il lavoro è utilizzabile dai singoli componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni, con un valore dell'ISEE familiare non superiore a euro 6.000 annui, che non hanno i requisiti per accedere all'Assegno di inclusione. Il Supporto per la formazione e il lavoro può essere utilizzato anche dai singoli componenti dei nuclei che percepiscono l'Assegno di Inclusione che decidono di partecipare ai percorsi di politiche attive per il lavoro, pur non essendo sottoposti agli obblighi di cui al Percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa, purché non siano calcolati nella scala di equivalenza di cui all'art. 2, comma 4 del Decreto Lavoro.
L'interessato è tenuto ad aderire alle misure di formazione e di attivazione lavorativa indicate nel patto di servizio personalizzato, dando conferma, almeno ogni 90 giorni, ai servizi competenti, anche in via telematica, della partecipazione a tali attività. In mancanza di conferma, il beneficio è sospeso.
La mancata iscrizione a percorsi di istruzione degli adulti di primo livello o comunque funzionali all'adempimento dell'obbligo di istruzione, ove non già assolto comporta la non erogazione del beneficio, che comunque decorre dall'inizio del percorso formativo, fermo restando il periodo massimo di 12 mesi.
Il Supporto per la formazione e il lavoro è incompatibile con il Reddito di cittadinanza e la Pensione di cittadinanza e con ogni altro strumento pubblico di integrazione o di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria.
L'interessato chiede di accedere al Supporto per la formazione e il lavoro con le modalità telematiche previste per l'Assegno di inclusione e con la sottoscrizione, mediante la piattaforma del Sistema informativo per l'inclusione sociale lavorativa (SIISL), del patto di attivazione digitale in cui il beneficiario si impegna a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio. All'esito dell'accettazione della richiesta da parte di INPS e della sottoscrizione del patto di attivazione digitale, il richiedente è convocato presso il servizio per il lavoro competente, per la stipula del patto di servizio personalizzato, dopo la sottoscrizione del patto di attivazione digitale.
Nel patto di servizio personalizzato, sono indicate, quale misura di attivazione al lavoro, almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all'attività di intermediazione individuate dal beneficiario nell'ambito del patto di attivazione digitale. Il patto di servizio personalizzato può prevedere l'adesione ai servizi al lavoro e ai percorsi formativi previsti dal Programma nazionale per la Garanzia occupabilità dei lavoratori (GOL), di cui alla Missione 5, Componente 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
La convocazione del richiedente da parte del competente servizio per il lavoro può essere eseguita tramite la piattaforma del SIISL ovvero con altri mezzi, quali messaggistica telefonica o posta elettronica, utilizzando i contatti a tal fine forniti dai beneficiari.
A seguito della stipulazione del patto di servizio, l'interessato, attraverso la piattaforma può ricevere offerte di lavoro e servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro, ovvero essere inserito in specifici progetti di formazione erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali. L'interessato può autonomamente individuare progetti di formazione, rientranti nel novero di quelli indicati al primo periodo, ai quali essere ammesso e, in tal caso, deve darne immediata comunicazione attraverso la piattaforma.