Affermare la centralità e l'autonomia gestionale del Patronato che supera il ruolo di mero interlocutore tra Pubblica Amministrazione e cittadini è l'obiettivo sancito dal presidente del Patronato Inac Alessandro Mastrocinque, intervenuto con il direttore Massimo Lazzarin alla due giorni promossa dal Caf Cia, che alla sua sesta edizione della convention "Il Caf Cia incontra le società partecipate" ha celebrato il trentennale delle attività.
Il Patronato Inac è uno dei pilastri fondanti dell'intera impalcatura dei servizi al cittadino in capo alla Cia Agricoltori Italiani, che oggi vanta un ruolo di primo piano ai tavoli istituzionali governativi, come corpo intermedio incaricato di esercitare la rappresentanza di migliaia di cittadini e contribuenti. "L'Importanza e il valore del Patronato Inac è riconosciuto da tutti" ha esordito Mastrocinque rivolgedolsi alla platea. "Dai rappresentanti istituzionali, dal Ministero, dall'Inps. Abbiamo aperto un proficuo dialogo con il Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon per avanzare nella riforma dei patronati e ad oggi sediamo al tavolo istituzionale per inaugurare quella tanto attesa stagione di riforme che consentiranno ai patronati di essere più dinamici, smart e in linea con la contemporaneità, per offrire risposte qualificate ai cittadini e al passo con le istanze" spiega.
Incassata e acclarata la centralità e il protagonismo del Patronato, emerso soprattutto durante la fase pandemica, è arrivato il momento di compiere un passo successivo. "Abbiamo la necessità di ritagliarci il ruolo di interlocutore diretto dei cittadini, e farci affidare compiti strutturali dalla Pubblica Amministrazione. Una prerogativa che potrebbe allegerire il carico di lavoro della macchina amministrativa e consetire a noi la piena operatività. Vogliamo essere attuatori, non intemediari" continua.
La presenza capillare sui territori e la garanzia di riferimento per molte aree interne spingono il Patronato ad aprire nuove sfide e a proporre una intensificazione dei servizi che non rifugge la tecnologia, ma la implementa. "I cittadini da noi trovano risposte a tutte le loro esigenze, il dialogo e l'interfaccia con i nostri operatori offrono soluzioni su misura, caso per caso". In particolar modo Mastrocinque spinge per sottrarre il Patronato a logiche di sistema vecchie e obsolete, lontane dalla modernità. "Negli ultimi 20 anni ci sono stati importanti cambiamenti che ci hanno lasciato indietro, e oggi scontiamo pesanti lacune. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto dal Sottosegretario Durigon un intervento di adeguamento normativo, responsivo della contemporaneità".
L'Istituto Nazionale Assistenza ai Cittadini è presente anche al tavolo ministeriale sulla semplificazione inaugurato da Marina Calderone. Con la titolare del Dicastero del Lavoro, Mastrocinque condivide la necessità di investire in formazione e consulenza, per offrire risposte qualificate e accompagnare i cittadini nell'esercizio dei diritti, troppe volte sconosciuti. "Da noi il cittadino viene assistito in tutte le sue esigenze. L'esperienza e la professionalità è la cifra che ci ha sempre contraddistinto".
Nel più ampio contesto delle celebrazioni del Caf Cia, il presidente di Inac ha lanciato un monito a perseguire una visione che possa traguardare il futuro del Patronato nei prossimi decenni. "Non accontentiamoci di ciò che ci offre il presente, ma spingiamo per realizzare quello che ancora non c'è. Cerchiamo di leggere tra le righe, intercettiamo il cambiamento e governiamo i processi. Il Patronato più di tutti ha dimostrato resilienza e la capacità di affrontare e gestire anche l'imprevedibile: vogliamo restare ancorati alla mission, ma correre con i mezzi della modernità" conclude.