Il riconoscimento delle malattie professionali è un iter lungo e farraginoso, ma il Patronato Inac garantisce la disponibilità di consulenti legali di grande professionalità e competenza per garantire l'esercizio di un diritto inespresso. C'è chi non sa di poter presentare domanda di riconoscimento, chi non sa come fare e chi pensa che la procedura sia troppo lunga e complessa. Così decide di rinunciare. Lo sa bene il consulente legale del Patronato Inac, Girolamo Ceci, pronto a supportare le richieste dei cittadini e a invitarli a non rinunciare al primo esito negativo dell'Inail.
"Chiunque termini di lavorare e ha svolto un lavoro manuale che ha comportato nel tempo una qualche usura fisica, può esercitare il diritto di chiedere il riconoscimento della malattia professionale" spiega l'avvocato Ceci. "Spesso accade che vengono fuori malattie riconducibili al lavoro svolto, con gravi penalizzazioni per la salute del lavoratore. Sebbene l'Inail garantisca la possibilità di riconoscere un risarcimento per il danno subito, è molto difficile ottenere il disco verde. Basti pensare che su 100 richieste presentate, l'istituto ne riconosce circa il 10%".
Girolamo Ceci non fa mistero di una notevole complessità su determinate istanze rivolte ad Inail, però si candida ad arrivare ad una soluzione positiva.
Questo, appunto, il ruolo del consulente legale. "Invito tutti i lavoratori e cittadini che ritengono di poter accedere alla domanda, a non arrendersi di fronte ai primi ostacoli imposti da Inail. In sede legale, almeno l'80% dei giudizi vengono accolti, con importanti soddisfazioni" continua. Il consulente legale fornisce al giudice tutte le prove utili a testimoniare la mole di lavoro svolta e le mansioni esercitate. Ovvero quegli aspetti che in sede di prima valutazione dell'istanza non vengono considerati. L'acquisizione delle testimonianze, in aggiunta alla certificazione delle patologie, è possibile quantificare il danno subito".
Gli assistiti del Patronato Inac devono sapere che hanno la possibilità di esercitare questo diritto. Un ruolo fondamentale lo ha sicuramente il medico nella valutazione e diagnosi della patologia esposta. Artigiani, operai edili, parrucchiere, e tutti quelli che svolgono un lavoro manuale devono sapere che possono trovare nel Patronato Inac una risposta pronta ed efficace a garantire le tutele necessarie. L'aumento registrato sulle malattie della colonna vertebrale, la lesione della cuffia rotatori delle spalle, del ginocchio, del tunnel carpale, testimonia la necessità di un intervento urgente che possa mitigare l'usura fisica.
A tale proposito, Girolamo Ceci illustra i dati relativi agli interventi di riconoscimento delle malattie professionali ricevuti dall’Inail negli anni 2021, 2022 e nei primi sei mesi del 2023. Dalla banca dati dello stesso istituto emerge che nel 2022 è stato registrato un sostanziale incremento degli interventi di riconoscimento delle malattie professionali rispetto al 2021, pari a 53.534 casi, con 13.613 esiti positivi e una percentuale di accoglimento del 25,43%.
La pandemia e l'emergenza sanitaria hanno chiaramente provocato un aumento delle malattie professionali.
Ad oggi (fino al 23 giugno 2023), il numero di richieste di riconoscimento di malattie professionali ricevute è di 31.432, con 4.824 esiti positivi e una percentuale di accoglimento del 15,35%. Se l'andamento si conferma, il 2023 potrebbe chiudersi con un incremento ragguardevole.
"Il Patronato Inac è in grado di fornire la giusta consulenza personalizzata per ogni situazione. Basta rivolgersi ai nostri uffici, presenti in tutta Italia, per ottenere le informazioni necessarie e avviare la richiesta di riconoscimento presso l'Inail".