La spesa pensionistica cresce del 7,7% nel 2023, Inps conferma una spesa di 347 miliardi. E' assistenziale il 19,8% degli assegni. Dal monitoraggio dell’Osservatorio dell’Istituto emerge che lo scorso anno la spesa per prestazioni è cresciuta del 7,7% sul 2022 soprattutto a causa del recupero dell’inflazione. I trattamenti e i pensionati sono lievitati dello 0,6%. Il reddito pensionistico delle donne più basso del 35% di quello degli uomini.
Il report licenziato dall'Istituto considera i beneficiari totali, i pensionati di vecchiaia, di invalidità, beneficiari di pensioni ai superstiti, beneficiari di prestazioni indennitarie, beneficiari di prestazioni assistenziali.
LA SPESA PENSIONISTICA CRESCE, ECCO I DATI DELL'OSSERVATORIO INPS
Nel 2023 le prestazioni del sistema pensionistico italiano sono 22.919.888 (+0,6% rispetto al 2022), per un ammontare complessivo annuo di 347.032 milioni di euro (+7,7% rispetto al 2022).
Circa due terzi (68%) dei beneficiari di prestazioni pensionistiche percepisce una sola prestazione, mentre circa un terzo (il 32%) ne percepisce due o più.
Il 77,5% delle pensioni è di tipo previdenziale (IVS – invalidità, vecchiaia, superstiti), mentre le assistenziali (invalidità civili, assegni e pensioni sociali, pensioni di guerra) costituiscono il 19,8% del totale. Il rimanente 2,7% circa è rappresentato dalle prestazioni di tipo indennitario.
LA SPESA PENSIONISTICA CRESCE SOPRATTUTTO AL NORD, DOVE GLI IMPORTI MEDI SONO PIU' ELEVATI
A livello territoriale si osserva che sia pensioni che pensionati si concentrano maggiormente nelle regioni settentrionali (rispettivamente il 47,4% e il 47,8% del totale). Gli importi medi delle pensioni sono più elevati al Nord rispetto al resto dell’Italia (+7,7 punti percentuali rispetto alla media nazionale). La spesa pensionistica italiana relativa al 2023 si distribuisce per il 51% nelle regioni settentrionali, per il 28% in quelle meridionali e nelle isole e per il restante 21% nelle regioni centrali.