La piattaforma unica di colloquio tra Inps e Patronati apre a Ministero del Lavoro e Inl. Caridi: arriva l'applicativo di semplificazione delle attività. Da direttore generale dell'Inps a Capo del Dipartimento per le Politiche del Lavoro, Vincenzo Caridi conferma il suo impegno a supporto dell'aumento occupazionale e della qualità del lavoro, con il rafforzamento della sicurezza e l'equità dei salari. Nell'era della grande transformazione declinata all'adeguamento tecnologico, il funzionario del Dicastero del Lavoro sottolinea la necessità di governare il processo di transizione digitale dei servizi, per cittadini e tessuto produttivo. Infatti sottolinea la risposta positiva ottenuta dalla sperimentazione avviata della piattaforma unica di colloquio tra INPS e Patronati, e annuncia un progetto congiunto con Ministero del Lavoro e Ispettorato Nazionale del Lavoro, che avrà l'obiettivo di rispondere alla domanda di innovazione ed efficientamento che arriva dalle strutture patronali. "Diventerà di estremo valore l’attività di consulenza e di orientamento che i Patronati dovranno svolgere, anche utilizzando le nuove tecnologie. Condivido in pieno l’idea che sia necessario un intervento di individuazione di nuovi parametri capaci di rilevare la qualità del servizio reso dagli intermediari" ha dichiarato nell'intervista a Qui i Diritti.
Dottor Caridi, il suo lavoro da Direttore Generale Inps è stato riconosciuto con la nomina a Capo del Dipartimento per le Politiche del Lavoro, complimenti sinceri. Ha già definito un'agenda di lavoro? Qual è la priorità per lei in questo momento?
"La ringrazio per i complimenti. Sono felice e onorato di aver assunto questo nuovo incarico che mi consente di continuare al meglio il percorso di transizione al digitale, già avviato come direttore generale dell’INPS. Infatti, la rivoluzione digitale che conduce ad un salto di qualità e ad un definitivo miglioramento del benessere collettivo è un percorso corale, che le istituzioni pubbliche e private devono
compiere insieme. Il ruolo di Capo del Dipartimento mi consente di incidere più efficacemente nel necessario coordinamento tra tutti gli attori. In questo senso, il mio impegno sarà volto a garantire che siano affrontati a livello di sistema i temi, che ritengo assolutamente prioritari, quali l’aumento dell’occupazione e della qualità del lavoro, anche collegando le politiche attive e passive, l’allineamento
domanda e offerta di lavoro, attraverso la formazione sulle nuove competenze, il miglioramento della qualità del lavoro, con particolare attenzione ai salari e alla sicurezza. Inoltre, un tema che mi sta a cuore è quello di favorire l’accesso dei lavoratori alla pensione, in modo semplice e veloce, anche in caso di versamento dei contributi in casse diverse".
In occasione del meeting annuale del Patronato Inac-Cia Lei è stato interlocutore diretto dei vertici Cia-Agricoltori Italiani e della politica, per sciogliere i nodi di criticità sull'operatività segnalati dalle strutture patronali. Sono stati compiuti passi in avanti da Inps?
"Le criticità operative segnalate sono state tutte oggetto di analisi e indirizzate verso idonee soluzioni. Il passo in avanti decisivo è stato compiuto con la sperimentazione della piattaforma unica di colloquio tra INPS e Patronati, che sta dando risultati molto positivi. Sono previsti inoltre ulteriori importanti sviluppi. In forza del nuovo incarico, che consente un’attività di regia, infatti, il progetto si è allargato all’INL e allo stesso Ministero. Presto presenteremo ai Patronati un progetto congiunto, con il quale ci proponiamo di orchestrare i diversi applicativi, in uso presso ciascun Ente coinvolto, per semplificare le attività dei Patronati, evitando duplicazioni di
adempimenti, migliorare l’esperienza utente ed efficientare i controlli. L’obiettivo è dare agli intermediari gli strumenti per un decisivo miglioramento della qualità del servizio all’utente".
Inac-Cia aveva sollevato la questione della gestione dei pagamenti e dell'attività finanziaria dei Patronati, oggi di competenza dal Ministero, che potrebbe essere spostata all'Inps. Ci sono stati sviluppi?
"Stiamo analizzando diversi scenari per efficientare il sistema dei pagamenti e delle attività finanziarie, tra le quali le ipotesi di semplificare le attività oggi suddivise in diversi attori (Ministero, Inps, Inail, Inl etc.). Siamo consapevoli che è importante trovare presto soluzioni efficaci e superare le attuali criticità".
L'inserimento del mandato digitale resta un punto fermo per Inac e tutti i patronati riconosciuti. Sarà il passo successivo all'introduzione dei sistemi di intelligenza artificiale già presentati dall'Istituto?
"Il mandato digitale è il primo passo per acquisire dati essenziali su una piattaforma che possa trattarli anche con sistemi di intelligenza artificiale. Si aprono infatti nuove opportunità, quali servizi proattivi, semplificazione delle domande, possibilità di simulare scenari che consentiranno ai Patronati di svolgere al meglio la propria attività consulenziale. Il servizio offerto dagli intermediari potrà rispondere alle aspettative dell’utenza. Tuttavia, è importante condurre questo processo di trasformazione in modo estremamente attento al rispetto della normativa sulla privacy al fine di non rischiare di ledere i diritti e le libertà individuali. Chiederemo quindi la preziosa collaborazione dell’Autorità garante della privacy per assicurare che i cittadini possano godere dei vantaggi delle nuove tecnologie in totale sicurezza e nel pieno rispetto dei principi dell’etica".
Cosa intende fare per pianificare un controllo “veloce”, ottimizzare i tempi, e passare dagli attuali 5 anni a 1 anno, per consentire il conteggio dei punteggi e la verifica dell’operatività conseguita per procedere al pagamento?
"Attualmente, il Ministero ha significativi ritardi nelle verifiche delle attività e dell’organizzazione dei patronati, dovuti ad una normativa datata che richiede ancora controlli su documenti cartacei con accesso fisico degli ispettori di INL presso le sedi dei Patronati. Stiamo già lavorando nell’immediato a soluzioni che consentono di incrociare i dati presenti nelle banche dati INPS, INAIL e dello stesso Ministro del Lavoro per accelerare i controlli e ridurre i tempi di verifica. Tuttavia, per risolvere definitivamente queste criticità, è necessario rivedere l’assetto normativo complessivo. Sono in corso a riguardo delle analisi e presto condivideremo delle
proposte con i principali raggruppamenti dei Patronati".
Inac-Cia ha proposto nella stessa occasione, l'applicazione di parametri di qualità del lavoro del patronato attraverso una premialità, ben codificata. Potrà avere rassicurazioni in tal senso?
"L’attuale sistema dei punteggi, che misura l’attività dei Patronati rispetto alle domande presentate e definite, è ormai inadeguato. Infatti, in un contesto di progressiva semplificazione e digitalizzazione, la necessità di assistere l’utente nella presentazione dell’istanza non è forte come in passato. Invece, diventerà di estremo valore l’attività di consulenza e di orientamento che i Patronati dovranno svolgere, anche utilizzando le nuove tecnologie. Condivido in pieno l’idea che sia necessario un intervento di individuazione di nuovi parametri capaci di rilevare la qualità del servizio reso dagli intermediari. A questo scopo, costituiremo a breve tavoli di confronto con i Patronati. In linea con lo spirito che anima lo svolgimento del mio mandato, solo insieme potremo trovare una modalità adeguata a premiare quegli intermediari che meglio sapranno farsi carico e rispondere efficacemente alle mutevoli esigenze dell’utenza, nel contesto estremamente dinamico che caratterizza questo periodo storico"