La pensione di dicembre ha un importo aggiuntivo di 154,94 euro, ecco chi ne ha diritto. L'importo aggiuntivo è stato assegnato con il rateo di dicembre a oltre 400 mila pensionati con redditi bassi. Il beneficio, previsto dalla Finanziaria 2001 e completamente esentasse, sarà riconosciuto automaticamente in via provvisoria sulla base dell’importo della pensione attuale e dell’ultimo reddito memorizzato nei database dell’Inps non anteriore al 2021.
L'informativa arriva dall'Istituto di Previdenza, che con il recente messaggio spiega che con la stessa mensilità sarà accreditata anche la somma aggiuntiva a circa 200 mila pensionati che hanno raggiunto il requisito anagrafico di 64 anni dopo il 1° agosto 2025.
IMPORTO AGGIUNTIVO SULLA PENSIONE DI DICEMBRE 2025, A CHI SPETTA
Il beneficio spetta ai titolari di uno o più trattamenti pensionistici (diretti, anche di invalidità, o indiretti) erogati dall’Inps o dalle Casse professionali di cui al Dlgs n. 509/1994 (es. Architetti, Ingegneri, Avvocati, Medici ed Odontoiatri, Notai, Commercialisti, Ragionieri, Veterinari, Geologi, Consulenti del Lavoro, Agenti e Rappresentanti di Commercio, Farmacisti eccetera).
REQUISITI REDDITUALI
In primo luogo l'importo della pensione, comprensiva delle eventuali maggiorazioni sociali, non deve risultare superiore al trattamento minimo Inps che, considerando l’aumento definitivo dello 0,8% nel 2025, è pari a 7.844,20€ aumentato del valore dell'importo aggiuntivo, cioè 7.999,14€ (7.844,20€ + 154,94€).
Sono irrilevanti gli effetti della rivalutazione straordinaria degli assegni minimi. Se l’importo è superiore a 7.844,20€ ma non a 7.999,14€ al pensionato spetta la differenza tra quest’ultimo valore e la pensione.
In secondo luogo ai fini dell’attribuzione dell’aumento è necessario che il reddito complessivo assoggettabile all’IRPEF, comprensivo del trattamento pensionistico non superi l’importo di una volta e mezza il trattamento minimo, cioè 11.766,30€ annui (2025).
A CHI NON SPETTA L'IMPORTO AGGIUNTIVO SULLA PENSIONE 2025
Non spetta sulle prestazioni diverse dalle pensioni come l'assegno di esodo Fornero e indennità mensile nel contratto di espansione, l'assegno straordinario di solidarietà erogato dai fondi di solidarietà settoriale, l'indennizzo ai commercianti, le prestazioni di invalidità civile, assegni e pensioni sociali oltre che l’ape sociale.
Il beneficio, inoltre, non spetta sulla pensioni di vecchiaia erogate in cumulo a formazione progressiva, fino a quando la prestazione non sia completa di tutte le quote.
ATTENZIONE AL REDDITO CUMULATO CON IL CONIUGE
Nel caso di pensionato coniugato, oltre al limite di reddito personale, occorre anche che il reddito cumulato con quello del coniuge non superi l’importo complessivo di tre volte il trattamento minimo, cioè 23.532,60€ annui (2025). Laddove anche uno solo di tali limiti venga superato, non spetta l’importo aggiuntivo. Non si procede al cumulo del reddito con quelli del coniuge legalmente ed effettivamente separato.
Le tipologie di reddito da prendere in considerazione coincidono con quelle previste per l’integrazione al minimo: cioè rientrano tutti i redditi assoggettabili all’Irpef, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione del reddito della casa d’abitazione e pertinenze; dei trattamenti di fine rapporto comunque denominati; dei redditi derivanti da competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
LA SOMMA AGGIUNTIVA PAGATA A CHI PERFEZIONA IL REQUISITO ANAGRAFICO DI 64 ANNI TRA AGOSTO E DICEMBRE
Sempre con la mensilità di dicembre 2025 è pagata la somma aggiuntiva nei confronti dei soggetti che perfezionano il requisito anagrafico di 64 anni tra il 1° agosto 2025 ed il 31 dicembre 2025 (1° luglio 2025 – 31 dicembre 2025 per i pensionati della gestione pubblica) e che, pertanto, non sono stati inclusi nel pagamento di luglio 2025. Si tratta, stima l'Inps, di una platea di oltre 200 mila pensionati.
L’Inps spiega, infine, che sono state verificate le posizioni dei soggetti per i quali, nel corso del secondo semestre 2025, sono venute meno le condizioni per il diritto al beneficio. In tale caso, è stato avviato il recupero della somma indebitamente corrisposta per l’anno 2025.