Diritti Sociali edito da Lavoro & Previdenza è un manuale enciclopedico dei diritti dei lavoratori. E’ andato in stampa per la prima volta alla fine degli anni '70, ma la prima copia in commercio risale 1989. Oggi è un riferimento normativo e procedurale di rilievo nazionale, in uso e consultazione di Ministeri, Enti governativi, commercialisti e consulenti del lavoro. Ideato da Libero Seghieri, in forza al
Patronato Inac di Lucca, il volume ha acquistato negli anni autorevolezza e prestigio, tale da accompagnare anche la crescita e l’incremento delle attività svolte dal Patronato stesso.
Pur essendo nata all’interno della struttura patronale lucchese, -al suo esordio alla stregua di un bollettino informativo bimestrale, diffuso in tutte le case di Lucca per divulgare tutte le informazioni che potessero essere utili ai cittadini- oggi la pubblicazione non è diretta espressione di Inac. I diritti restano in capo alla famiglia Seghieri. Ma il Patronato di Lucca continua nel segno del suo artefice, a fare approfondimento sui temi trasversali dei diritti sociali, e a promuovere la conoscenza per tradurla in servizi e risposte ai cittadini.
E’ il caso di Gabriele Carlotti. Con la scomparsa di Libero Seghieri, ha supportato al timone della pubblicazione il passaggio di consegne a Dario Seghieri, e collabora alla produzione della conoscenza e dell’informazione con la “Guida pratica alla pensione dei
dipendenti pubblici”. “Alla fine degli anni ‘70 Libero osservò che la provincia di Lucca contava pochi coltivatori diretti rispetto alle altre province, e che sarebbe stato più utile raggiungere target diversi di utenti per il sistema Confederale. Di qui la specializzazione sulle pensioni” spiega Gabriele Carlotti.
“La sua è stata una intuizione vincente, tale per cui oggi Inac Lucca vanta una percentuale di pratiche altissime, conquistando addirittura primati nazionali”. Libero decise di investire nella creazione di un giornalino a tiratura bimestrale, inviato nelle case con tutti
gli aggiornamenti in materia previdenziale. Poi con il tempo e con la crescita dell’interesse e del pubblico, si inserirono le campagne, le sentenze, ed altre informazioni che incrementarono complessivamente utenti e servizi.
Nel 1977, tutti questi articoli di giornale divennero una raccolta omogenea. Da quella prima pubblicazione oggi viene stampato un autentico tomo. “La pubblicazione è cresciuta come una risorsa del Patronato, rafforzandone la reputazione e incrementando l’utenza”
continua Carlotti. “Diritti Sociali da anni fa parte del sistema patronati come riferimento principale in materia dei diritti dei lavoratori, ma è soprattutto un riferimento per Ministeri, Inps, Inail, e tutti gli operatori del settore. Mantiene addirittura la doppia impaginazione,
per mantenere l’eco della grafica giornalistica originaria” spiega.
La stesura di Diritti Sociali comporta l’impegno di un anno di lavoro. Contiene circolari e provvedimenti Inps e Inail, affronta la parte della contrattualistica, della maternità, della disoccupazione, della malattia ed altre. “Chi acquista la pubblicazione trova sempre una
risposta a ciò che sta cercando” sottolinea il funzionario di Inac Lucca. “Si tratta di un lavoro molto impegnativo, caratterizzato dallo studio di tutto ciò che viene emanato dagli enti governativi, inclusa la parte teorica, e tutto ciò che contempla invece la
giurisprudenza, con sentenze della Corte di Cassazione, Corte dei Conti, Corte Costituzionale. E grazie ad un metodo di lavoro ben consolidato dell’autore, la pubblicazione ha cementato la sua autorevolezza: in queste pagine non ci sono errori”.
Ad oggi, nonostante la tempestività delle informazioni e degli aggiornamenti che arrivano via web, Diritti Sociali non risente della transizione digitale. Il lavoro di stesura si completa entro dicembre, ma si prevede sempre un margine di tempo per un’analisi approfondita della Legge di Stabilità. Ragion per cui, la pubblicazione arriva con cadenza annuale tra marzo e aprile. Dal 1977 ad oggi la pubblicazione non ha subito cambiamenti. “Viene parcellizzato per offrire maggiori opportunità di approfondimento, come sulle malattie professionali, le pensioni e altri argomenti. L’unica evoluzione possibile guarda solo in questa direzione. Lunga vita a Diritti Sociali” conclude.