Il 2024 sarà un anno decisivo. Siamo convinti di questo, tanto da promuovere già in gennaio, a Roma i prossimi 30 e 31 gennaio, il “Primo Meeting nazionale del patronato Inac-Cia”. Organizziamo questo evento perché, nelle intenzioni, sentiamo l’esigenza di un cambio di marcia, sia al nostro interno che del quadro normativo e legislativo in cui si muovono le nostre attività. Il tessuto sociale del nostro Paese è mutato rapidamente, si sono acuite difficoltà e differenze sociali. La pandemia e i conflitti internazionali hanno solo accelerato un processo che si era avviato ad una profonda metamorfosi, per alchimie storiche e geopolitiche. Pensare che il perimetro normativo che regola la nostra Mission sia datato 2001 con la legge 152, evidenzia una criticità non indifferente. A distanza di 23 anni, infatti, abbiamo di fronte un altro Paese, soprattutto una società profondamente diversa. Il mondo del lavoro è cambiato, l’occupazione non offre quelle sicurezza auspicate. Le carriere sono discontinue, le tutele per pensioni dignitose vacillano. Il complesso delle misure, varate su base emergenziale e spot, non garantiscono un Welfare adeguato. L’attuale Governo del Paese, con i numeri forti di cui dispone, ha la possibilità e l’obbligo per metter mano ad alcune riforme non più rinviabili. Noi come patronato, Ente di pubblica utilità e mediatore degli interessi dei diritti dei cittadini, stiamo, a pieno titolo, dentro quel meccanismo che va ripensato in chiave innovativa. Il nostro patronato, con le sue donne e i suoi uomini, deve poter offrire la migliore consulenza possibile sia agli agricoltori che ai cittadini che si affidano a noi, occorrono servizi efficienti e risposte rapide all’utenza. La nostra capacità deve essere quella di offrire “servizi di Sistema”, a tutto tondo. Chiaramente ogni comparto che offre servizi, con le proprie specificità e competenze. La formazione dei nostri esperti deve essere continuativa e scrupolosa, i nostri uffici confortevoli e gli strumenti di lavoro all’avanguardia. Gli standard qualitativi dei nostri servizi devono essere omogenei, dall’ultimo paesino del sud Italia fino a quelli ai confini del nord. Tutto questo ha un costo, la nostra sostenibilità non può essere appesa al fondo patronati concepito cinque lustri fa, di cui si conosce la consistenza tardivamente e che ci riconosce saldi sull’attività svolta in differita di 3,4, 5 e anche più anni. Il Ministero del Lavoro, INPS, INAIL e tutti gli altri nostri stakeholder ci riconoscono un ruolo imprescindibile nella gestione delle complesse attività connesse a pensioni e welfare, quindi occorre concertare bene come “governare” insieme il futuro. Noi faremo la nostra parte, come testimonia la nostra storia al servizio quotidiano delle persone, con un occhio di riguardo verso quelle più in difficoltà, in maniera capillare su tutto il territorio nazionale dal 1970. Per questo abbiamo scelto “Per le persone innovarsi con i Valori di sempre” quale slogan del nostro Meeting.