“L’incremento dei prezzi e dei servizi genera inflazione e l’inflazione incide non solo sul valore reale dei guadagni e/o dei risparmi, ma anche sui debiti, in quanto le banche centrali per contrastare l’inflazione aumentano i tassi di interesse”. Così Mario E. Capellini, responsabile per il credito di CIA Agricoltori Italiani, in video conferenza con gli imprenditori per condividere gli strumenti conoscitivi utili su inflazione e tassi di interesse.
In particolar modo il consulente di CIA ha fornito gli elementi di informazione finanziaria per consentire agli interlocutori di destreggiarsi al meglio nei rapporti con le banche e gli istituti di credito in un momento storico caratterizzato da gravi incertezze. Un aumento dei tassi di interesse rallenta la domanda e l’economia e può comportare un aumento della disoccupazione; al contrario, una diminuzione dei tassi favorisce la crescita della domanda, dell’economia e dell’occupazione.
“Ad oggi possiamo riscontrare due tendenze per chi ha contratto un mutuo” spiega il consulente. “Anche alla luce della polemica sugli extra-profitti realizzati dalle banche, non è propriamente vantaggioso tenere i soldi sul conto corrente: lo ha confermato anche uno
studio della Cga di Mestre che rivela come il mancato adeguamento dei tassi attivi, ha comportato una rilevante sottrazione di “ricchezza” ai depositanti. Per quanto attiene alla situazione dei mutui, chi ha contratto un mutuo ed è indebitato a tasso fisso, si trova in una posizione di “vantaggio” in quanto l’inflazione riduce il valore reale dei soldi che si devono restituire; al contrario, per chi si è indebitato a un tasso variabile -indicizzato all’Euribor- l’inflazione ha effetti molto più limitati e negativi, soprattutto se si considera la crescita dell’Euribor in questi ultimi due anni.
Se ad un’inflazione crescente dovrebbe corrispondere un aumento dei salari, d’altra parte vengono erose le disponibilità non solo
per pagare i finanziamenti ma anche per le tasse e i contributi: i fallimenti in Italia sono aumentati del 4,3% nel 2023! La crescita dei tassi ha determinato una situazione di criticità per cittadini ed imprese.” argomenta. Per questo, l’obiettivo del cittadino- imprenditore deve essere quello di mitigare l’effetto dell’aumento delle rate dei finanziamenti, attraverso la conversione da variabile in fisso. In
realtà accedono per legge a questa prerogativa solo i contraenti che godono di determinati requisiti; altre alternative sono la surroga o l’allungamento del piano di ammortamento.
Bisogna comunque tenere presente che se il finanziamento ha superato la metà della sua durata, l’impatto dell’incremento dei tassi variabili è ridotto. Le cronache di stampa rivelano un massiccio indebitamento delle famiglie: le proiezioni della Bce sul rientro dell’inflazione guardano al 2025, con un recupero di appena il 2%. In questa situazione anche i tassi dovranno ridursi in maniera significativa. Capellini spiega che in questa fase il dialogo con le banche è utile e necessario per trovare soluzioni.
“L’imprenditore/cittadino ha la possibilità di chiedere una surroga del mutuo oppure verificare ciò che il mercato offre. Anche l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, è intervenuta sensibilizzando gli associati (le Banche) ad essere sensibili alle istanze dei cittadini e delle imprese, pur tenendo conto della situazione che gli “extra- profitti” hanno determinato.” L’aggiornamento su temi di economia e finanza impone una larga diffusione e condivisione, non solo per la rigidità dei vincoli che dal 30 giugno 2021 impone il Regolatore europeo (EBA), ma anche per promuovere una consapevole gestione dell’azienda.
"Chi fa l’imprenditore agricolo si ritrova tutti i giorni a dover fronteggiare questioni operative di questo genere. Ma le conoscenze di base dell’economia finanziaria interessano anche i pensionati, che hanno sì altre letture delle questioni, ma subiscono allo stesso modo le conseguenze dell’inflazione e si trovano a fare i conti con un minore potere d’acquisto. Senza contrare che non è raro trovare
pensionati che hanno contratto mutui per aiutare figli e nipoti e oggi si trovano in condizioni di difficoltà”.
Il Patronato Inac, con la sua rete capillare di uffici e operatori è pronta a fare consulenza anche su questi temi. “L’imprenditore/ cittadino deve sapere che è possibile chiedere consulenza alle banche stesse, oppure può rivolgersi a noi: saremo ben lieti di offrire il
sostegno necessario a tutti i cittadini” conclude.