Sgravi contributivi alle madri lavoratrici ora previsti anche alle autonome. Si tratta di una conferma delle misure per il sostegno alla famiglia contenute nella Legge di Bilancio, e che per il 2025 trova estensione anche per le lavoratrici autonome. Infatti nella Finanzaria appena licenziata dall'esecutivo Meloni, i congedi parentali salgono a tre mesi indennizzati all’80% e l’allungamento temporale della copertura diventa strutturale.
Arriva la conferma anche per gli sgravi contributivi alle lavoratrici con due figli, in scadenza a fine anno, che vengono estesi anche alle lavoratrici autonome. L'obiettivo annunciato è quello di favorire la conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari. Quindi i mesi indennizzati all’80% salgono a tre (quest’anno sono due) e diventano strutturali. Si rafforza il bonus asili nido, con l’esclusione dell’assegno unico dal computo Isee.
SGRAVI CONTRIBUTIVI ALLE MADRI LAVORATRICI
La decontribuzione per le lavoratrici con figli è una misura triennale. Ciò comporta che
- si attiva per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, per le lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico;
- consiste in un esonero del 100% dei contributi a loro carico, fino al compimento di 18 anni del figlio più piccolo nel limite massimo annuo di 3mila euro.
In realtà l'esonero contributivo era già stato introdotto nella precedente manovra, ma in via sperimentale. Prevedeva lo sgravio per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, anche alle lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato (sempre escluso il lavoro domestico), fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. La misura sarà estesa alle lavoratrici autonome.
SGRAVI CONTRIBUTIVI ALLE MADRI LAVORATRICI
Con la nuova legge di Bilancio per il prossimo anno si confermano i due mesi all’80% oggi vigenti, e se ne aggiunge un terzo sempre all’80%. I tre mesi indennizzati all’80% nel testo entrato in Consiglio dei ministri diventano strutturali. I restanti mesi restano indennizzati al 30%.
Secondo le indicazioni dell’Inps, l’aumento dell’indennità è riconosciuto a condizione che il mese di congedo parentale sia fruito entro i sei anni di vita del figlio (o entro sei anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento). Possono fruire dei mesi di congedo indennizzati, alternativamente, entrambi i genitori. Se un genitore non fruisce del congedo parentale, i suoi mesi non trasferibili non possono essere fruiti dall’altro genitore.
SCONTO FISCALE DEL 120% PER CHI ASSUME, CHE SALE AL 130 IN CASO DI ASSUNZIONI DI "CATEGORIE DEBOLI"
Il testo della Manovra appena licenziato prevede la conferma dello sconto fiscale del 120% per le imprese e i professionisti che assumono con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Uno sconto che sale al 130% per determinate categorie meritevoli di una maggior tutela. Rispetto all’attuale versione la proroga dell’intervento sarà “mobile”, cioè spalmata su tre anni e a condizione di avere, di anno in anno, un incremento occupazionale.