Il Fondo unico inclusione disabilità è stato istituito con la Legge di Bilancio 2024 e mira a garantire una programmazione efficace delle politiche per linclusione, l'accessibilità e il sostegno alle persone con disabilità a partire dal 1° gennaio 2024. Avrà un finanziamento di 231.807.485 euro all’anno a partire dal 2024, con un maxi taglio rispetto a quanto previsto inizialmente, ossia 581,8 milioni di euro per il 2024 e il 2025 e 666 milioni dal 2026. Si tratta di un capitale di risorse che il Governo ha istituito con la Legge di Bilancio 2024 da destinare a servizi e aiuti per i disabili. Il Fondo unico inclusione disabilità sarà attivo dal 1° gennaio 2024, e sarà gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
FONDO UNICO INCLUSIONE DISABILITA', DIMEZZATI I FONDI PER IL 2023/2024
Il Fondo unico inclusione disabilità ha una dotazione finanziaria di 231.807.485 euro all’anno a partire dal 2024, allo scopo di garantire un’efficace programmazione delle politiche per l’inclusione, l’accessibilità e il supporto alle persone con disabilità. Il testo definitivo della manovra 2024 prevede che il Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità potrà contare su 231,8 milioni di euro all’anno a partire dal 2024 e solo di 85 milioni dal 2026.
Invece nelle prime versioni del testo si faceva riferimento a una dotazione da 581,8 milioni di euro sia per il 2024 che per il 2025 e 666 milioni dal 2026. La polemica sui tagli ha coinvolto le associazioni di tutela delle persone con disabilità e il Governo dal suo canto, ha assicurato che il fondo sarà rimpinguato entro il 2025.
FONDO UNICO INCLUSIONE DISABILITÀ 2024, COSA PREVEDE
Il Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità prevede il finanziamento di iniziative collegate a uno dei seguenti obiettivi:
potenziamento dei servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado;
promozione e realizzazione di infrastrutture, comprese quelle digitali, per le politiche di inclusione delle persone con disabilità, anche destinate ad attività ludico-sportive;
inclusione lavorativa e sportiva;
turismo accessibile;
iniziative dedicate alle persone con disturbi del neuro-sviluppo e dello spettro autistico;
interventi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare;
promozione della piena ed effettiva inclusione sociale delle persone sorde e con ipoacusia, anche attraverso la realizzazione di progetti sperimentali per la diffusione di servizi di interpretariato in lingua dei segni italiana (LIS) e videointerpretariato a distanza, nonché per favorire l’uso di tecnologie innovative volte a superare le barriere alla comunicazione;
iniziative e progetti di rilevanza nazionale per promuovere l’accessibilità e l’inclusione delle persone con disabilità.
IL FONDO UNICO INCLUSIONE DISABILITÀ GESTITO DALLE REGIONI
Il funzionamento del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità sarà deciso mediante uno o più decreti dell’Autorità politica delegata per la disabilità. Questi Decreti saranno adottati in collaborazione con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e con gli altri Ministri per le rispettive aree di competenza. Le regioni sono chiamate a gestire i fondi.
Infatti i decreti saranno adottati solo dopo aver sentito la Conferenza unificata delle Regioni, chiamata anche a dare consenso sul tema del potenziamento dei servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità.
A partire dal 2025, gli enti territoriali che ricevono le risorse del Fondo saranno soggetti a monitoraggio e dovranno fornire appositi resoconti. Questo processo servirà a definire gli obiettivi di servizio e a garantire un utilizzo appropriato delle risorse assegnate.