La fine del mercato tutelato elettrico a partire dal 1° luglio prossimo è un passaggio temuto dai consumatori. Il mercato libero dell’energia in Italia non è del tutto affermato, così con si registra una certa maturità dal punto di vista concorrenziale, sulle offerte disponibili per i cittadini, nè sulla comunicazione degli operatori.
FINE DEL MERCATO TUTELATO, DAL 1° LUGLIO SI ENTRA NEL MERCATO LIBERO
Il passaggio definitivo verso il mercato libero dell’energia è in atto, portando a un periodo di transizione che culminerà con la totale liberalizzazione. Il termine del 30 giugno è la scadenza che porta alla cessazione del mercato tutelato, vale a dire il regime di fornitura nel quale le condizioni economiche e contrattuali sono stabilite dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.
È importante chiarire che le variazioni delle tariffe nel servizio di maggior tutela sono generalmente più contenute rispetto al mercato libero, poiché il mercato tutelato mira a fornire protezione e stabilità ai consumatori. Tuttavia, il mercato tutelato non è sempre più conveniente rispetto al mercato libero, poiché dipende dal momento in cui si confrontano i prezzi.
FINE MERCATO TUTELATO, ARERA ACCOMPAGNA GLI UTENTI NEL TRASFERIMENTO GRADUALE
Per accompagnare il passaggio al mercato libero dei clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica, l'Autorità ha previsto un percorso graduale per dare la possibilità a ciascuno di scegliere l'offerta sul mercato libero più adatta alle proprie esigenze, assicurando al contempo la continuità della fornitura e adeguati obblighi informativi in capo ai venditori.
Da settembre 2023 a giugno 2024, in almeno due bollette, i clienti domestici non vulnerabili che si trovano ancora nel servizio di maggior tutela riceveranno una comunicazione da parte del proprio esercente la maggior tutela nella quale viene evidenziata la possibilità di scegliere un'offerta di mercato libero, anche utilizzando gli strumenti messi a disposizione dall'Autorità, come il Portale Offerte.
Se il cliente finale non sottoscrive un'offerta di mercato libero, a partire da luglio 2024, la fornitura passerà automaticamente, senza alcuna interruzione, al Servizio a Tutele Graduali (STG); in tale Servizio le condizioni contrattuali ed economiche saranno definite da ARERA anche sulla base degli esiti di procedure concorsuali.
Fino alla scadenza del 1° luglio 2024 è sempre possibile chiedere di rientrare nel servizio di Maggior Tutela. Sono considerati clienti vulnerabili di energia elettrica i clienti domestici che, alternativamente: si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus)
FINE MERCATO TUTELATO, LE ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI CHIEDONO INFORMAZIONI CHIARE
Il periodo di transizione è caratterizzato da pratiche commerciali scorrette e call center aggressivi, creando incertezze e dubbi nei cittadini e anche nelle imprese che non stanno affrontando la scelta del fornitore energetico. La questione è al vaglio non solo delle società che intendono proporsi sul mercato, ma anche delle associazioni di categoria impegnate a tutela dei cittadini e dei consumatori.
Infatti c'è grande attenzione verso le persone in povertà energetica, che in questo momento attendono indicazioni sull'iter da seguire. Senza dubbio per gli esperti, la prima mossa da adottare è quella della conoscenza. Il portale offerte dell'Area richiede una grado di alfabetizzazione che spesso non coincide con il tessuto sociale. Sono necessarie le giuste competenze per usare al meglio questo strumento.
"NECESSARIO INTRODURRE UN TETTO DEL PREZZO E CALL CENTER CERTIFICATI"
Speso le bollette non sono scritte in modo chiaro. Hanno tante informazioni che confondono ancora di più un utente inesperto e sono tutte diverse tra loro. C’è stato un calo di povertà energetica nel 2022 con il bonus esteso ai redditi medi, come indicato dagli ultimi dati OIPE, ma le aspettative sono di un aumento della povertà nel 2023.
Le associazioni spingono per un ruolo costruttivo dei call center certificati, ma è necessario investire sugli operatori. Senza contare la richiesta di introduzione di un tetto di prezzo e indicare come una forma di “usura” i costi troppo elevati. Infine insiste una richiesta di maggiore chiarezza sulla cornice regolatoria: “un contratto non regolare si può avvalere del diritto di non pagare“.