Disabili in condizioni di svantaggio, Inps chiarisce la procedura per riconoscere l'assegno di inclusione, con l'inserimento nei programmi di cura e assistenza. Per poter riconoscere l'assegno di inclusione alle persone svantaggiate l'Istituto deve valutare alcune condizioni. Intanto è necessario che nel nucleo familiare ci sia almeno una persona con disabilità (con invalidità minima del 74%), un minorenne o una persona che abbia più di 60 anni. Ma è importante anche soddisfare i requisiti economici e patrimoniali.
Si può richiedere anche l’Assegno di inclusione e persone in condizione di svantaggio se nel nucleo familiare c’è una persona inserita in programmi di cura e assistenza. Tuttavia, in questi casi, l’approvazione della domanda potrebbe richiedere più tempo. L’INPS, nel messaggio numero 1816 del 2024, ha chiarito che per riconoscere l’Assegno di inclusione in tali situazioni, deve prima verificare la condizione dichiarata e l’inserimento nei programmi di cura e assistenza.
DISABILI IN CONDIZIONI DI SVANTAGGIO, COME AVVIENE LA VERIFICA
Questa verifica avviene tramite un’apposita applicazione, consultando le amministrazioni che hanno emesso la certificazione necessaria. Se le certificazioni sono rilasciate dal Comune o riguardano programmi di cura e assistenza gestiti dai Comuni, l’INPS comunica tempestivamente le dichiarazioni da verificare al Comune indicato dal richiedente.
Il Comune ha 60 giorni per rispondere; se non lo fa entro questo termine, la domanda viene accolta automaticamente. Diversa è la situazione per le condizioni di svantaggio non certificate dal Comune e non presenti nella piattaforma SIISL o in altri archivi dell’INPS. In questi casi, l’amministrazione che ha emesso il provvedimento deve confermare la condizione di svantaggio e l’inserimento nel programma di cura e assistenza tramite l’apposita applicazione, entro 60 giorni dalla notifica dell’INPS, come indicato nel messaggio numero 623 del 10 febbraio 2024.
I TEMPI PER LE VERIFICHE E LA COMUNICAZIONE DEGLI ESITI
Nel recente messaggio del 13 maggio scorso, Inps chiarisce che per le domande inviate nei mesi precedenti che dichiarano la presenza di un adulto non disabile o con età pari o superiore a 60 anni, a partire da febbraio 2024, l’INPS ha inviato ai Comuni i codici fiscali degli interessati per le verifiche necessarie.
Con la conferma delle Amministrazioni delle informazioni rese, in aggiunta alle altre verifiche sui requisiti di accesso tutte con esito positivo, le domande vengono gradualmente approvate e i pagamenti effettuati. L’esito delle verifiche sulla condizione di svantaggio e l’inserimento nel programma di cura e assistenza sarà visibile direttamente dal cittadino tramite la procedura Adi, attraverso un nuovo servizio che però non è ancora disponibile.
CONFERMATA LA REGOLA DEL SILENZIO- ASSENSO
E' confermata la regola del silenzio assenso: l’INPS ha comunicato che a partire da aprile 2024 ha iniziato a pagare le domande Adi per le quali entro 60 giorni non è stata confermata la situazione dichiarata dalle amministrazioni coinvolte. I pagamenti seguiranno il calendario previsto, quindi tra il 15 maggio (per chi attendeva il primo pagamento o gli arretrati) e il 28 maggio 2024 (per le mensilità successive).
Tutte le famiglie e i disabili in condizioni di svantaggio che hanno richiesto l’Assegno di inclusione potrebbero dover aspettare più a lungo per sapere l’esito della loro domanda. Anche se la procedura è operativa e l’attesa non dovrebbe superare i 2 mesi. Infatti, trascorsi 60 giorni senza la conferma della documentazione, la domanda verrà comunque approvata.
Questo ritardo non comporta nessuna perdita economica: l’Assegno di inclusione partirà dal mese successivo all’attivazione del Patto di attivazione digitale. Se la domanda viene approvata in ritardo, le mensilità arretrate saranno comunque pagate in due rate mensili.
DISABILI IN CONDIZIONI DI SVANTAGGIO, CHI VALUTA I REQUISITI PER L'ASSEGNO DI INCLUSIONE
I servizi Sociali sono incaricati di valutare i requisiti per poter garantire ai disabili in condizioni di svantaggio l'erogazione dell'assegno di inclusione. Le persone appartenenti a queste categorie devono ottenere la firma della struttura che li sta assistendo, confermando le loro reali condizioni di svantaggio attraverso la compilazione di un modulo che sarà firmato e timbrato dalla struttura di appartenenza. Infine, beneficiano dell'assegno di inclusione le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni.