Dietrofront del Governo sulla pensione anticipata flessibile: si torna a Quota 103 e si passa al calcolo contributivo. Non solo. Salta l'aumento di un anno dell'età anagrafica previsto dalla bozza della Manovra 2024 e si passa al calcolo contributivo. Il testo che sarebbe stato limato di recente prevede il ripristino di Quota 103, con 62 anni e 41 anni di contributi. Ma il ricalcolo avverrebbe con il sistema contributivo dell’assegno, così come previsto per Opzione Donna. Per tutti gli anni che anticipano il pensionamento e quindi fino a 67 anni, l'assegno non potrà superare il tetto mensile di 2.272 euro, ovvero le 4 volte il trattamento minimo Inps.
Il testo della Manovra 2024 si apre a modifiche. La prima versione del testo indicava un requisito anagrafico più elevato di un anno, da 62 anni a 63 anni; tre mesi di finestra in più d'attesa per il primo assegno di pensione, sia nel pubblico che nel privato; un taglio alla quota di pensione calcolata con il sistema retributivo, in proporzione agli anni di anticipo di pensionamento rispetto all’età di 67 anni.
Inoltre fino a 67 anni, età prevista per la pensione di vecchiaia, il pre-pensionato Quota 104 avrebbe potuto ricevere una pensione non superiore a cinque volte il trattamento minimo Inps (circa 2.840 euro). La prima bozza confermava il bonus maroni, cioè l’incentivo al posticipo del pensionamento per i lavoratori dipendenti.
Le recenti modifiche subentrate prevedono il ripristino dell’età anagrafica di 62 anni anche nel 2024. Si conferma Quota 103 con 62 anni e 41 anni di contributi, tale da consentire l’adesione ad un maggior numero di lavoratori. Ma cambia il criterio di calcolo della pensione. La pensione sarà calcolata con il sistema contributivo, esattamente come avviene per Opzione Donna. Finora è stato applicato un criterio di calcolo retributivo sulle anzianità acquisite fino alla data del 31 dicembre 1995 e contributivo sulle anzianità successive al 31 dicembre 1995.
Per evitare che il calcolo contributivo possa rilevare un importo superiore di quello ottenuto con il sistema misto, si prevede un doppio calcolo (misto e contributivo). Le nuove disposizioni prevedono che qualora si rilevi un importo superiore, sarà obbligatorio optare per il pagamento che prevede l'importo inferiore.
Alla luce delle novità sopra citate, il nuovo testo cambia il limite d'importo massimo di pensione erogabile durante gli anni di prepensionamento. Oggi è pari a cinque volte il minimo Inps, ovvero circa 2.840 euro. Ma nel 2024 è prevista una riduzione a quattro volte il minimo Inps, circa 2.272 euro. Fino a quando non viene maturata l'età per la pensione di vecchiaia, cioè 67 anni, si dovrà intascare una pensione fino al predetto limite, qualora ne avesse diritto a una superiore.
L’allungamento delle finestre mobili, cioè il periodo di attesa per l’erogazione del primo rateo pensionistico una volta maturati i requisiti (62 anni e 41 anni di contributi) sarà di sette mesi per i lavoratori del privato (contro i tre mesi attuali); e di nove mesi per i dipendenti pubblici (contro i sei mesi attuali).