Ddl lavoro, tutte le novità su smart working, dimissioni, prova e contratti a termine. Queste sono alcune delle novità contenute disegno di legge Lavoro collegato alla manovra, entrate in vigore il 12 gennaio 2025 (legge 293/2024), dopo l’approvazione definitiva del provvedimento avvenuta a metà dicembre.
Le novità introdotte dal ddl lavoro guardano alla definizione di un mercato del lavoro più flessibile. Semplificazioni per lo smart working, nuove regole per i contratti a termine e una maggiore chiarezza sul periodo di prova puntano a offrire una risposta alle esigenze delle imprese e ai diritti dei lavoratori.
Infatti tra le novità più rievanti si cita la conferma sulla comunicazione telematica al Ministero per lo smart working entro cinque giorni dalla data di avvio del periodo. Inoltre sono stati rimossi i limiti temporali e le percentuali di impiego per il ricorso alla somministrazione a termine di lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle Agenzie per il lavoro. Infine si prevedono meno vincoli per il ricorso al lavoro stagionale.
DDL LAVORO, LE NUOVE REGOLE PER LO SMARTWORKING
Con il Ddl lavoro, sono introdotte nuove regole per il lavoro agile. Ora il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare telematicamente al Ministero del Lavoro i nominativi dei dipendenti coinvolti e le date di inizio e fine dello smart working entro cinque giorni dall’avvio o dalla conclusione. Questa misura punta a garantire maggiore tracciabilità e organizzazione, rendendo il lavoro agile più strutturato.
DDL LAVORO, PER LE DIMISSIONI ORA C'E' LA RISOLUZIONE AUTOMATICA
Tra i cambiamenti più rilevanti introdotti dal ddl lavoro figura l’art. 19, che regola le dimissioni. L’assenza ingiustificata del lavoratore protratta oltre 15 giorni (o il periodo previsto dal contratto collettivo) comporta la risoluzione del rapporto senza necessità di dimissioni telematiche.
Il datore di lavoro deve segnalare l’assenza all’Ispettorato del Lavoro, che verificherà la validità delle ragioni fornite. In assenza di giustificazioni valide, il lavoratore perderà il diritto alla Naspi, poiché non si tratta di disoccupazione involontaria.
SUI CONTRATTI A TERMINE SI INTRODUCE UNA MAGGIORE FLESSIBILITA'
Il decreto introduce modifiche significative per i contratti a termine e la somministrazione di lavoro. Tra le novità principali, l’eliminazione di alcuni limiti riguardanti la durata complessiva delle missioni a tempo determinato, che era fissata a 24 mesi.
Inoltre, per i lavoratori assunti da agenzie di somministrazione con contratti a tempo indeterminato, vengono esclusi i vincoli del tetto del 30% rispetto ai contratti stabili dell’azienda utilizzatrice.
Anche i lavori stagionali ricevono maggiore attenzione. Viene ampliata la definizione di “stagionale”, includendo intensificazioni di attività legate a esigenze tecnico-produttive e cicli stagionali.
DDL LAVORO, I NUOVI CRITERI PER IL PERIODO DI PROVA
L’art. 13 del Ddl lavoro ridefinisce i parametri del periodo di prova per i contratti a termine. La durata viene calcolata in base a un giorno di prova per ogni 15 giorni di calendario, con limiti minimi e massimi:
Questa modifica punta a garantire uniformità e trasparenza nei rapporti di lavoro, salvaguardando le esigenze di entrambe le parti.