A poche ore dalla scadenza della presentazione della domanda per concorrere al servizio civile agricolo, il Presidente del Patronato Inac Alessandro Mastrocinque sottolinea l'occasione aperta ai ragazzi dall'Istituto.
"Il servizio civile agricolo è una opportunità inedita per i ragazzi e nella fattispecie consente anche al Patronato Inac di consolidare l'esperienza in campo da anni" spiega. "Per la prima volta le giovani generazioni hanno la possibilità di cimentarsi non solo con la forza rigeneratrice della terra, in tutta la sua multidimensionalità e che conserva inalterata nel tempo insegnamenti e valori; ma anche con la frangia più debole della società, tra anziani, persone con disabilità, stranieri e altre marginalità.
Mai come in questo momento storico, di grandi debolezze e solitudini diffuse, il Patronato guarda all'efficientamento dei servizi, per offire risposte e garantire diritti in maniera trasversale all'intero tessuto sociale. Guarda alle disabilità, e alle possibili forme di assistenza e affiancamento, sia materiali che immateriali.
E soprattutto intercetta i bisogni di quanti sono costretti a fare i conti con pensioni risicate, e di quanti sono costretti a fronteggiare crisi lavorative e aggiornamenti professionali. Il patronato Inac non si occupa soltanto di indicare i sussidi, di accogliere chi combatte la solitudine e chi non trova risposte nell'esercizio dei diritti. Abbiamo aderito al Servizio Civile Agricolo perché ci reputiamo una palestra di vita e siamo pronti a costruire cooperazione sociale e alleanze trasversali.
L'esperienza del servizio civile all'interno dei nostri spazi e nelle nostre realtà immersive progettuali sono esperienze di vita. Consentono ai nostri figli e ai nostri giovani di azzerare i distacchi generazionali, di costruire empatia con i bisogni degli altri, di cimentarsi nelle difficoltà che ognuno è costretto a fronteggiare.
Il servizio civile agricolo infine, è un momento di crescita personale e professionale, è un arricchimento culturale per il singolo e per la collettività. E' un esercizio alla condivisione e forgia solidarietà. E' una opportunità che tutti i ragazzi dovrebbero esercitare una volta nella vita" conclude.