Congedo parentale, indennizzato anche il secondo mese all'80 per cento. Nella circolare 57/2024 Inps chiarisce che la maggiorazione dell'indennità vale per i congedi fruiti entro 6 anni di vita del figlio e solo per i lavoratori dipendenti. Mentre a partire dal 2025 l'indennità scende al 60%. L'Istituto pubblica il chiarimento condiviso con il Ministero del Lavoro, per dare via libera da aprile alla novità prevista dalla legge di Bilancio del 2024.
CONGEDO PARENTALE, INDENNIZZATO PER UN ULTERIORE MESE MA SOLO PER I LAVORATORI DIPENDENTI
Congedo parentale indennizzato all’80% nel 2024 per un ulteriore mese ma solo per i lavoratori dipendenti. Infatti sono esclusi gli autonomi e gli iscritti alla gestione separata Inps. La novità spetta a condizione di non aver fruito per intero al 31 dicembre 2023 il congedo di maternità, paternità alternativo o paternità obbligatorio.
CONGEDO PARENTALE, A CHI SPETTA E PERCHE'
Il congedo parentale è trattamento economico che spetta al lavoratore dipendente che consente ad entrambi i genitori di assentarsi dal lavoro. Viene riconosciuto alla madre dopo il congedo di maternità (5 mesi) e al padre dalla nascita del figlio (10 giorni, 20 in caso di parto plurimo) o dopo l’eventuale congedo di paternità alternativo (spettante se la mamma non fruisce del congedo di maternità per morte, grave infermità).
Il congedo spetta per una durata massima di 10 mesi complessivi tra i genitori (elevabili a 11 mesi nel caso in cui il padre si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a 3 mesi) finché il figlio compie 12 anni. Ci sono dei limiti individuali: ciascun genitore ha diritto ad un minimo di tre mesi di congedo non trasferibili all’altro genitore. Stessa tutela vale per adozioni e affidamenti.
CONGEDO PARENTALE, SI PASSA DAL 30 ALL'80% DELL'INDENNIZZO
Originariamente il congedo parentale era indennizzato per i primi nove mesi (tre mesi alla madre, tre mesi al padre e altri tre mesi di comune accordo tra i due) al 30% della retribuzione. La legge n. 197 del 29 dicembre 2022 (legge di Bilancio 2023) ha modificato il trattamento economico dall'anno precedente, prevedendo che un mese di congedo parentale fruito entro 6 anni di vita del figlio sia indennizzato all’80% (in caso di adozione o affidamento, il riferimento a sei anni è all’ingresso in famiglia del minore). La novità ha riguardato solo i lavoratori dipendenti che hanno terminato l’astensione obbligatoria entro il 31 dicembre 2022.
CONGEDO PARENTALE, LE NUOVE INDENNITA'
Il nuovo provvedimento non amplia la durata del congedo parentale, ma solo la misura dell’indennità dal 1° gennaio 2024. Pertanto la situazione sarà la seguente:
Un mese di congedo parentale è indennizzato all’80% della retribuzione se la fruizione avviene entro il 6° anno di vita del bimbo o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione/affidamento del minore;
Un ulteriore di congedo parentale è indennizzato all’80% della retribuzione (60% dal 1° gennaio 2025) se la fruizione avviene entro il 6° anno di vita del bimbo o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione/affidamento del minore;
Sette mesi restano indennizzati al 30% a prescindere dalla situazione reddituale del genitore;
I restanti due mesi sono indennizzati solo in presenza delle condizioni reddituali del genitore (reddito individuale non superiore a 2,5 volte il TM).
L'istituto di Previdenza spiega che il mese indennizzato all’80% è uno solo (per la coppia) e può essere fruito in modalità ripartita tra i genitori (anche negli stessi giorni) o da uno soltanto di essi.