Claudio Durigon Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali conferma l'esigenza di una riforma dei Patronati. Non solo per affrontare alcune criticità che attraversa oggi l'Istituto, ma anche per promuovere un doveroso aggiornamento delle funzioni e servizi al mutato contesto socio economico e culturale del Paese. Partendo da una modifica del quadro legislativo, ormai datato di alcuni decenni, il Senatore annuncia un incontro con tutte le rappresentanze, per aprire un dialogo diretto con i protagosti e accogliere le istanze. Nell'intervista rilasciata a Qui i Diritti ha parlato anche di pensioni e riforma pensionistica, sottolineando la volontà di incentivare la flessibilità in uscita.
Senatore Durigon, la tanto attesa riforma pensionistica dovrà attendere. Tra le diverse ipotesi in campo per il 2024 c'è la conferma di Quota 103. Lei prevede modifiche? Ritiene che sia una misura soddisfacente?
"Quota 41 resta un obiettivo di questa legislatura. Ci arriveremo gradualmente, ma intanto il percorso, come avevamo chiesto, è già iniziato. Vedremo se per il prossimo anno verrà confermata Quota 103.
Opzione Donna così come "costruita" dalla legge di bilancio ha ridotto la platea delle beneficiarie e introdotto requisiti eccessivamente stringenti e proibitivi. Come si intende modificare?
"Stiamo cercando di capire come dare un ristoro alle donne, in linea con i conti pubblici. Stiamo lavorando alacremente con il Mef per capire quale possa essere la soluzione più adeguata da mettere in campo".
Il crollo della natalità e l'aumento della fascia di popolazione anziana si traducono in un aumento importante della spesa pensionistica. Che peso hanno in questo contesto il Ddl Anziani, gli incentivi per colf e badanti, le risorse per sanità e il comparto socio sanitario?
"Dal primo giorno, siamo al lavoro per aiutare i più fragili, le famiglie italiane in difficoltà, chi ha bisogno di un aiuto. Questo perché siamo convinti che nessuno debba essere lasciato indietro. Allo stesso modo, il tema della natalità è una questione che ci sta molto a cuore e per questo cercheremo di individuare risorse per sostenere le nostre famiglie".
Il mutamento socio economico e demografico impone una riforma pensionistica, che dovrà tradurre la fragile impalcatura del sistema lavoro in opportunità previdenziali. Lei che opinione ha e quali sono i pilastri della struttura pensionistica del futuro?
"Io penso ad una vera riforma delle pensioni che permetta ai nostri lavoratori il giusto riposo dopo una vita di lavoro e soprattutto agevolare un ricambio occupazionale. In un mondo del lavoro in continua evoluzione, credo sia giusto incentivare la flessibilità in uscita e allo stesso tempo potenziare quella in entrata per tanti nostri giovani. Detto questo, il nostro obiettivo era quello di superare la Legge Fornero e scongiurare il ritorno di un meccanismo che per vari aspetti è stato devastante e lo abbiamo fatto".
In coerenza con le grandi trasformazioni sociali in corso, anche i patronati attendono una proposta di riforma. Lei cosa pensa nel merito?
"È nel nostro programma. A breve sarà convocato un tavolo con tutti i patronati per ragionare insieme su una proposta di riforma".
*Quali sono le maggiori criticità che sta attraversando il Paese, e quali necessitano di una soluzione a breve termine?*
Scontiamo anni di non governo, anni di immobilismo, anni in cui la sinistra ha saputo dire solo ‘No’ che tanto male hanno fatto al nostro Paese. Detto questo, stiamo lavorando per cercare di porre rimedio a tutto questo. Abbiamo cinque anni, e mi auguro anche quelli successivi. Siamo partiti dando le prime risposte ai nostri cittadini, con il taglio del cuneo fiscale, per esempio, che si è tradotto in un aumento delle retribuzioni fino a 100 euro al mese. Continueremo su questa strada, cercando sempre di dare la priorità ai lavoratori e ai pensionati in difficoltà che più di altri hanno sofferto per colpa di un’inflazione che ha aggredito i salari delle famiglie italiane e di allargare il più possibile la platea per sostenere gli assegni bassi.