La Ministra presenta una bozza del “Protocollo condiviso per l’adozione di misure di contenimento dei rischi lavorativi da esposizione ad alte temperature negli ambienti di lavoro”.
CASSA INTEGRAZIONE FACILITATA, CIGO E CISOA
È in arrivo un decreto con norme ad hoc per facilitare, in presenza di eventi meteo estremi e non evitabili, la possibilità di chiedere la cassa integrazione ad ore, escludendola dal computo delle 52 settimane del biennio mobile. Riguarda la Cigo per l'edilizia e la Cisoa per l'agricoltura, i settori più esposti alle alte temperature. Questo è l'esito dell' incontro a distanza convocato dal ministro del Lavoro Marina Calderone, con Inps, Inail, parti sociali e ministero della salute. Sono stati annunciati i provvedimenti contenuti nel decreto legge all’esame del prossimo consiglio dei ministri. Il documento è aperto e attende integrazioni da parte dei sindacati e gli altri addetti ai lavori. Le disposizioni varranno per tutto il 2023, ma l’intenzione del Governo è quella di renderli “strutturali” nella prossima legge di Bilancio.
CASSA INTEGRAZIONE FACILITATA, INTERVENTI PER EDILIZIA E AGRICOLTURA
Sindacati e aziende chiedono di facilitare il ricorso agli ammortizzatori sociali contro l’emergenza caldo. E la Ministra conferma che sono già pronte le norme che consentirebbero alle aziende edili di accedere alla cassa integrazione ordinaria per eventi oggettivamente non evitabili, senza che queste entrino nel computo delle settimane previste nell’ambito del biennio mobile. Per l'agricoltura è stata fatta la stessa valutazione, ma il provvedimento è rivolto ovviamente soltanto agli operai a tempo indeterminato.
CASSA INTEGRAZIONE FACILITATA, OBBLIGO DI ADOZIONE DEL PROTOCOLLO DA PARTE DEI DATORI DI LAVORO
Nella prima versione del documento consegnato alle parti sociali i datori di lavoro, spunta l'obbligo di adozione del protocollo per l'adeguamento degli attuali modelli organizzativi alle esigenze di contenimento dei rischi derivanti dall'esposizione ad altre temperature, nell' ottica di una piena tutela delle condizioni psicofisiche dei lavoratori. Un obbligo che arricchisce la normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro (il dlgs 81 del 2008), e che aumenta la consapevolezza sui rischi a cui si espongono i lavoratori in caso di elevate temperature.
Sarà dunque compito del datore di lavoro, a valutare i rischi e tenere conto delle ondate di calore, di temperature alte o percepite come tali e degli effetti sulla salute, per poi considerare i pericoli a cui espone i lavoratori, come il colpo di sole per l'eccessiva esposizione ai raggi solari, degli effetti del surriscaldamento e della disidratazione, del colpo di calore (temperatura corporea superiore a 40 °C).
IL PROTOCOLLO MINISTERIALE CONTRO IL CALDO ESTREMO RAFFORZA IL DLGS 81/2008
La bozza di protocollo presentata agli interlocutori prevede che i datori di lavoro, sulla base degli esiti della valutazione dei rischi, possono attivare la sorveglianza sanitaria per quei lavoratori, per i quali venisse considerata necessaria dal medico competente. Dunque si prevede l'attivazione di un sistema di supervisione, mediante formazione specifica dei preposti volta a riconoscere i sintomi di stress da caldo e colpo di calore e ad agire tempestivamente per attivare una procedura di emergenza, compreso il trasporto immediato del lavoratore interessato in un'area sicura e la contestuale chiamata dei soccorsi.
CASSA INTEGRAZIONE FACILITATA, LE STRATEGIE DI PROTEZIONE DEI LAVORATORI
Il protocollo obbliga l'azienda a formare e informare tutti i lavoratori sui rischi correlati al caldo, sulle misure di prevenzione, sulle procedure da seguire e sui comportamenti adeguati da tenere con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza sugli effetti dello stress da caldo sulla salute e sulle misure di prevenzione e protezione da adottare. A tal proposito è prevista formazione specifica anche per i preposti e l'addetto al primo soccorso. Lo stesso protocollo fornisce indicazioni pratiche anche su aspetti come l’idratazione o l’abbigliamento.
LE MODIFICHE STRUTTURALI ALL'ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Il datore di lavoro sulla base della valutazione dei rischi interviene sull'organizzazione dei piani di lavoro per «eliminare o, quando non possibile, ridurre l'esposizione diretta dei lavoratori alle alte temperature o percepite tali». La bozza del Protocollo prevede di riprogrammare in giorni con condizioni meteo-climatiche più favorevoli le attività non prioritarie e da svolgersi all'aperto, di pianificare le attività che richiedono un maggiore sforzo fisico durante i momenti più freschi della giornata, di prevedere l'alternanza dei turni tra i lavoratori in modo da minimizzare l'esposizione individuale al caldo o al sole diretto.
A tal proposito devono essere garantite pause brevi ma frequenti, per assicurare al lavoratore un adeguato ristoro. Inoltre è fatto obbligo ai datori di lavoro di assicurare la disponibilità di aree completamente ombreggiate o climatizzate per le pause (compresa la pausa pranzo). Bisogna prevedere, compatibilmente con l'attività lavorativa svolta, segnali acustici, messaggi audio, qualsiasi tipo di comunicazione efficace per ricordare ai lavoratori di effettuare pause al fresco per reidratarsi e rinfrescarsi.
CASSA INTEGRAZIONE FACILITATA, LE RAPPRESENTANZE DEI LAVORATORI DEVONO VIGILARE SUL RISPETTO DELLE REGOLE
I lavoratori e le loro rappresentanze devono vigilare sul rispetto delle norme in caso di assenza di misure appropriate di prevenzione o del mancato riconoscimento dei diritti di tutela secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Infine, il datore di lavoro ha l'obbligo di monitorare le condizioni meteo per poter attivare tempestivamente tutte le misure di prevenzione e protezione in caso di elevate temperature.