Con il messaggio 2632 del 12 luglio scorso, l'Inps chiarisce cosa accade ai nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza ad integrazione dell'Assegno Unico per i figli. Il regime transitorio che si apre con lo stop del sussidio previsto per luglio implica l'attivazione di una specifica richiesta, da compilare entro il 31 luglio, che consente alle famiglie che hanno ricevuto sulla stessa carta prepagata l'addebito di Reddito di Cittadinanza e Assegno Unico, di continuare a beneficiare dell'Assegno Unico Universale.
ASSEGNO UNICO RESTA ATTIVO PER TUTTE LE FAMIGLIE
Il Reddito di Cittadinanza in molti casi termina a luglio 2023, per fare posto, nella maggior parte dei casi all'Assegno di inclusione oppure al Supporto per la formazione e il lavoro, i nuovi strumenti di sostegno al reddito previsti dalla legge di bilancio 2023 e dal dl 48 2023. L'Inps si rivolge nel messaggio, ai nuclei familiari che fruiscono dell'Assegno Unico e universale per i figli e che percepiscono il RDC.
Per i percettori di reddito di cittadinanza l'importo dell'Assegno unico veniva erogato nella carta RDC, conguagliando la quota per i figli a carico.
VIA AL REGIME TRANSITORIO PER LA FINE DEL REDDITO DI CITTADINANZA
Si riconosce il Reddito di cittadinanza nel limite massimo di sette mensilità ai nuclei composti solo da soggetti "occupabili" (tra 18 e 59 anni senza disabilità o carichi di cura) e, comunque, non oltre il termine del 31 dicembre 2023. Il decreto-legge n. 48/2023 ha previsto che tale limite temporale non si applica per i percettori del Reddito di cittadinanza per i quali venga comunicata all’INPS la presa in carico da parte dei servizi sociali entro il suddetto termine di sette mesi, e comunque non oltre il 31 ottobre 2023.
In questi casi i percettori potranno continuare a fruire del Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023. E' necessario che i servizi sociali inviino comunicazione all'Inps, non oltre il 31 ottobre 2023, con la notifica della presa in carico del nucleo familiare. In caso contrario l’erogazione del Reddito di cittadinanza viene interrotta ma, dopo ufficiale comunicazione, può riprendere per tutte le mensilità sospese.
I CASI IN CUI IL REDDITO DI CITTADINANZA VIENE EROGATO FINO A DICEMBRE
per i nuclei familiari al cui interno siano presenti :
persone con disabilità, come definite ai sensi del regolamento in materia di ISEE, di cui al D.P.C.M. n. 159/2013,
minorenni o
persone con almeno sessanta anni di età
il limite di fruizione del RDC è fissato al 31 dicembre 2023, con eventuale diritto poi al nuovo Assegno di Inclusione.
ASSEGNO UNICO, LA DOMANDA DA PRESENTARE PRIMA DEL TERMINE DEL REDDITO DI CITTADINANZA
I nuclei familiari che ahnno diritto alla prestazione di Assegno unico e universale, dopo la scadenza delle sette mensilità del Reddito di cittadinanza, dovranno presentare autonoma domanda entro il 31 luglio, ovvero l’ultimo giorno del mese di competenza del Reddito di cittadinanza.
Nell' ipotesi di sospensione del Reddito, in attesa della eventuale comunicazione della presa in carico dei soggetti non attivabili al lavoro, il termine è fissato al 31 ottobre 2023. In questi casi, a seguito della presentazione della domanda, l’Assegno unico e universale verrà erogato per l’intero importo spettante. Non si escludono eventuali conguagli d’ufficio nel caso di ripresa temporanea dell’erogazione del Reddito di cittadinanza per la presa in carico da parte dei servizi sociali.
ASSEGNO UNICO, ANCHE I NUCLEI CHE PERCEPISCONO LA QUOTA INTEGRATIVA DEL RDC DEVONO PRESENTARE DOMANDA
Anche i nuclei ai quali non si applica il limite di fruizione del Reddito di cittadinanza per le sette mensilità, dovranno presentare autonoma domanda per il riconoscimento dell’Assegno Unico, qualora percepiscano la quota integrativa entro l’ultimo giorno del mese di competenza del Reddito di cittadinanza cosi che potranno percepire l'assegno unico con continuità dal mese successivo alla cessazione dei pagamenti di Rdc.