Rdc, il Ministero del Lavoro invita 159 mila famiglie a rivolgersi ai centri per l'impiego. Servizi Sociali a lavoro per i "fragili". L'interruzione del sussidio a partire da agosto, trasferisce la presa in carico dei beneficiari ai Centri per l'Impiego e agli assistenti sociali. Intanto il dicastero guidato da marina Calderone fa sapere che per gli 88 mila nuclei aggiuntivi alla platea dei 159 mila, che si trovano in condizioni di fragilità, saranno presi in carico dai servizi sociali.
RDC, L'INFORMATIVA DEL MINISTERO DEL LAVORO
Stando alle informative diramate da Roma, gli assistenti sociali incaricati in tutta Italia, hanno già aperto la valutazione multidimensionale successiva alla presa in carico, avvenuta dai primi di luglio. Mentre l'invito a rivolgersi ai Centri per l'Impiego vale per i 159 mila percettori che rientrano nelle liste degli occupabili, ovvero di coloro che hanno un'età compresa tra i 18 e i 59 anni, e che sono abili al lavoro. Il Ministero informa che è in corso "la transizione dal Reddito di Cittadinanza a due nuovi strumenti d'aiuto: l'assegno di Inclusione e il Supporto alla Formazione e Lavoro".
RDC, GLI ASSISTENTI SOCIALI A LAVORO PER I "FRAGILI"
Gli 88 mila nuclei familiari, censiti in condizione di fragilità, saranno presi in carico dai servizi sociali. Oltre alla prima valutazione tecnica, che consentirà di continuare a percepire il reddito di cittadinanza, questa platea transiterà nell'assegno di inclusione a partire da gennaio 2024. Al fine di velocizzare il più possibile la presa in carico di tutti i potenziali beneficiari delle nuove misure, il Ministero del lavoro sta seguendo con attenzione il potenziamento della rete territoriale dei Centri per l'Impiego, obiettivo perfettamente in linea con i focus del Pnrr del Ministero del Lavoro.
RDC, LE CRITICITA' ESPRESSE DALLE REGIONI: "SI ATTIVI UNA MODALITA' TRANSITORIA"
All'incontro che si è tenuto a Roma presso il Ministero del Lavoro, le Regioni hanno espresso perplessità sull'efficacia della manovra adottata to cur, di interrompere il sussidio, senza avere contestualmente offerto un'alternativa. La fine del sussidio per centinaia di migliaia di famiglie a luglio, si prepara a tradursi con l'impossibilità di sussistenza. Di qui la forte preoccupazione non solo dei governatori, ma anche dei sindacati.
Il patronato Inac Cia nei mesi precedenti ha sottolineato le iniziative di alcune regioni, tra cui Campania, Puglia, Toscana, Emilia Romagna e Comune di Roma, determinate a promuovere all'interno dei loro perimetri territoriali, delle misure di sussidio alternative al Reddito di Cittadinanza, per evitare l'esplosione delle sacche di povertà.
Nel recente incontro di Roma, i governatori hanno segnalato di non avere avuto indicazioni sulle caratteristiche e la funzionalità della piattaforma Siisl a cui bisognerà iscriversi per poter usufruire dell’assegno di inclusione. Il suggerimento che arriva dalle Regioni è quello di introdurre una «modalità transitoria» nel caso in cui si dovesse riscontrare una «non funzionalità» della piattaforma. Ma il Ministero dal canto suo, conferma che lo strumento della piattaforma per la gestione del supporto per la formazione e il lavoro, sarà regolarmente attiva a partire dal primo settembre.