Pensioni, stipendio più alto a chi rinuncia a Quota 103 e continua a lavorare. L'Inps pubblica le istruzioni per presentare domanda e fruire dello sconto contributivo in busta paga per chi continua a lavorare pur avendo maturato i requisiti per aderire a Quota 103. Per chi decide di rimanere al lavoro si tratta di una rinuncia all'accredito contributivo con riconoscimento dell'importo equivalente in busta paga. Ma in caso di esonero contributivo, la cifra si riduce. Si tratta potenzialmente di una misura che riguarda 45 mila lavoratori, ovvero tanti quanti sono coloro che hanno maturato i requisiti necessari al prepensionamento previsto da Quota 103.
PENSIONI, STIPENDIO PIU' ALTO IN BUSTA PAGA INVECE CHE ALL'INPS DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
L' agevolazione consiste nel versamento in busta paga, invece che all'INPS, dei contributi previdenziali a carico del lavoratore, corrispondenti ai periodi di permanenza al lavoro oltre i 62 anni. Le disposizioni attuative sono state diffuse dal Decreto del Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero dell' Economia il 21 marzo 2023 e sono state pubblicate in Gazzetta ufficiale il 12 maggio 2023. Il 28 giugno scorso, l'Istituto di Previdenza ha reso nota la disponibilità telematica di accesso alla procedura per le domande di sgravio.
Pertanto, con la recente circolare del 22 settembre scorso, Inps pubblica le istruzioni Uniemens e la tempistica per la decorrenza dello socnto per tutti i datori di lavoro, pubblici e privati.
PENSIONI, OPZIONI DISPONIBILI AI LAVORATORI CHE HANNO MATURATO I REQUISITI PER QUOTA 103
I lavoratori che hanno raggiunto i 62 anni di età e 41 anni di contributi possono scegliere tra due opzioni. Ovvero possono presentare domanda per l'incetivo e quindi per la permanenza al lavoro, oppure chiedere il prepensionamento con Quota 103.
Il lavoratore che matura in requisiti per la pensione con Quota 103 ha tre possibilità:
andare in pensione anticipatamente
restare al lavoro con un premio in busta paga corrispondente allo sgravio dei contributi a proprio carico (pari al 9,19% della retribuzione, per la maggior parte dei contratti)
restare al lavoro, rinunciando allo sgravio nell'ottica di un assegno di pensione più alto.
PENSIONAMENTO ANTICIPATO CON QUOTA 103, SCADENZE UTILI
Nel caso della domanda per la pensione anticipata con Quota 103, il soggetto percepisce un assegno massimo lordo pari a 5 volte il trattamento minimo (2.818,70 euro), che sarà applicato fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni, fino al 31 dicembre 2024), anche se l’importo della pensione calcolata dovesse risultare superiore. Dai 67 anni si percepirà la pensione piena.
In tal caso, la prima finestra utile di uscita è fissata:
Per i lavoratori del settore privato, al 1° aprile 2023
per i pubblici dipendenti il 1° agosto 2023.
SGRAVIO CONTRBUTIVO PER QUOTA 103
Il lavoratore che ha maturato i requisiti del prepensionamento e che intende avvalersi dell'incentivo al posticipo della pensione deve presentare un’istanza all’Inps, che verifica il perfezionamento dei requisiti per accedere dandone comunicazione entro 30 giorni al datore di lavoro, il quale a sua volta riconoscerà il beneficio in busta paga.
Le somme saranno imponibili ai fini fiscali, ma non ai fini contributivi e dunque non contribuiranno al montante pensionistico. Chi continua a lavorare e sceglie di non versare i contributi a suo carico, avrà una pensione più bassa rispetto a quella che maturerebbe continuando a versare la contribuzione piena.
CASI IN CUI CESSA IL BONUS CONTRIBUTIVO
al raggiungimento di una pensione diretta, fatta eccezione per l’assegno ordinario di invalidità;
al conseguimento dell’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia.
PENSIONI, ULTERIORI CHIARIMENTI INPS SULLA RINUNCIA AL VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI
L'Inps chiarisce anche che la rinuncia al versamento dei contributi può essere esercitata una sola volta e ha effetto nei confronti di tutti i rapporti di lavoro, anche successivi ed è revocabile. In caso di variazione del datore di lavoro, la scelta di avvalersi dell'incentivo viene automaticamente applicata e l'INPS ne darà comunicazione al nuovo datore di lavoro.
Il decreto attuativo specifica anche che:
l'importo dei contributi non versati all'INPS e riconosciuti al lavoratore riguarda esclusivamente i contributi pensionistici, sono esclusi quindi ad esempio i contributi Tfs dei pubblici dipendenti e al FIS fondo di integrazione salariale per alcuni settori del privato.
per coloro che hanno i requisiti per gli esoneri contributivi della legge di bilancio 2022, pari al 3% per imponibili fino 1.923 euro e al 2% per imponibili superiori e fino a 2.692 euro, e del decreto lavoro 48/2023 (ulteriore taglio del 4% in vigore dal luglio 2023) l’incentivo sarà calcolato al netto ma gli importi saranno comunque conteggiati per la pensione di vecchiaia.
RICHIEDERE IL BONUS MARONI, RESTARE AL LAVORO CON I REQUISITI PER QUOTA 103: COME FARE DOMANDA
Il lavoratore con i requisiti di Quota 103 che non fa domanda e continua a percepire la sua solita retribuzione con le trattenute previdenziali fino al momento della pensione “ordinaria" avrà un assegno pensionistico piu alto, per i maggiori contributi versati.
Le istanze di incentivo possono essere presentate attraverso i seguenti canali:
direttamente dal sito internet www.inps.it, accedendo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica 3.0), seguendo il percorso “Pensione e Previdenza” > “Domanda di pensione” e proseguendo all’interno dell’area tematica “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci”;
utilizzando i servizi telematici offerti dagli Istituti di patronato riconosciuti dalla legge;
contattando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).